Manuale di pulizie di un monaco buddhista – di Keisuke Matsumoto

Manuale di pulizie di un monaco buddhista. Spazziamo via la polvere e le nubi dell’anima. di Keisuke Matsumoto.

Le finestre pulite, dice Keisuke Matsumoto, favoriscono la giusta visione. Attraverso un vetro pulito possiamo osservare fuori senza percepire alcun filtro tra noi e il mondo esterno. E questo ci avvicina alla verità delle cose e ci aiuta ad accettarle per quello che sono.

I monaci buddhisti sono molto attenti alla pulizia del tempio. Lavano i pavimenti tutti i giorni, tirano a lucido bagni e cucine, curano alla perfezione giardini e terrazze. Non è necessario diventare maniaci delle pulizie, piuttosto è un’occasione per rinnovare l’atteggiamento con cui affrontiamo il lavoro domestico  e per riconnettersi con se stessi e con la natura.

Di seguito 15 consigli utili per avere cura di noi stessi e di ciò che ci circonda.

1. Indossa abiti comodi e facili da lavare. Per fare le pulizie i monaci indossano il samue, l’abito da lavoro tradizionale e i loro sandali infradito mentre si coprono la testa con un asciugamano, il tengui. 

2. Scegli strumenti da lavoro semplici e robusti.  Nel tempio le pulizie si fanno alla vecchia maniera, con scopa, paletta, secchio e piumino per la polvere. Nel nostro caso possiamo avvalerci della tecnologia e di elettrodomestici per alleviare la fatica.  Lo stesso per quanto riguarda i detersivi: non c’è bisogno di stipare l’armadietto con decine di flaconi diversi spesso pieni di sostanze non proprio benefiche per la nostra salute e per l’ambiente. Acqua calda, bicarbonato di sodio e aceto possono fare molto.

3. Rispetta le cose che ti circondano. Anche gli oggetti di uso comune contengono una storia: materie prime, tecnologia, lavoro, sudore, invenzioni. Insomma, un’anima. Rendersene conto è un esercizio di consapevolezza. Siate grati alle cose che vi sono state utili – dice Matsumoto – e quando non ne avete più bisogno fatele risplendere di nuova luce donandole a chi ne può fare buon uso.

4. Spalanca le finestre e cambia l’aria in tutte le stanze almeno una volta al giorno. Siamo abituati a stare sigillati dentro case e uffici climatizzati per mantenere la temperatura ideale. Aprire le finestre e respirare l’aria dell’esterno – anche quando è troppo fredda o troppo calda – ci aiuta a entrare in comunicazione con lo spirito delle stagioni.

5. Fare gioco di squadra. I monaci del tempio sono abituati a distribuirsi i compiti e darsi il cambio in modo che tutti facciano tutto, valorizzando le rispettive abilità e competenze. Non sarebbe male applicare lo stesso principio anche in famiglia.

6. Dedica particolare attenzione al bagno e alla cucina perché sono luoghi in cui circola l’acqua. L’acqua è il principio della vita: dobbiamo vivere come se fossimo acqua, in maniera limpida e fluida. Dove è presente l’acqua c’è un sentiero da seguire.

7. Occupati del bucato: lavare, stendere, stirare, piegare e mettere via. Se non lo fai tutti i giorni (o quasi) presto ti ritroverai con troppa roba ammassata e sarà difficile smaltirla. E quando stiri fallo come se stessi eliminando le grinze dal tuo cuore.

8. Fai il cambio di stagione dei vestiti. A fine stagione, in segno di riconoscimento, gli abiti che ci hanno accompagnato e supportato vanno lavati (o portati in lavanderia) e poi riposti con cura per poterli ritrovare in ordine quando ce ne sarà nuovamente bisogno. Grazie a questa attività possiamo percepire lo scorrere del tempo e il ciclo delle stagioni che si rinnova ogni anno.

9. Maneggia piatti e bicchieri con estrema cura facendo attenzione a non farli cadere. I monaci tengono sempre con due mani le loro scodelle. Un gesto funzionale ed elegante allo stesso tempo. Sono i nostri comportamenti a rivelare la capacità di fronteggiare gli eventi; bisogna dare il massimo anche nei piccoli gesti di tutti i giorni.

10. Prima di buttare una cosa vecchia o rotta pensa se non puoi aggiustarla o riutilizzarla. Diamo importanza a ciò che abbiamo piuttosto che inseguire sempre cose nuove. Se siamo capaci di rammendare qualcosa di scucito, saremo anche in grado di ricucire rapporti umani.

11. Quando lavi i pavimenti presta attenzione a ciò che stai facendo e lasciati assorbire dal qui e ora. L’attaccamento al passato e l’inquietudine per il futuro sono pensieri che si addensano nella mente e di conseguenza l’anima finisce con l’allontanarsi dal presente. Per questo i monaci impiegano tanto vigore e attenzione nel pulire i pavimenti, pratica che si concentra sul qui e ora.

12. Non dimenticare di pulire le lampade: servirà per accendere la luce della nostra anima.

13. Quando entri in casa togli le scarpe e mettile al loro posto. Dimenticarsene, e lasciare le scarpe in giro, è segno che lo spirito si sta allontanando dal qui e ora.

14. Pulisci le zanzariere delle finestre. Pensa alla tua casa come a un organismo che respira. Se l’aria passa dai fori ostruiti di una zanzariera sporca, la tua casa non potrà respirare bene. La respirazione è importante: ci mantiene in vita attraverso un continuo interscambio tra ciò che è esterno al nostro corpo e ciò che è interno.

15. Tieni pulito il vialetto di ingresso alla tua casa (se ce l’hai) o il pianerottolo. Questi sono i luoghi in cui ci si saluta quando si esce e quando si entra. Tieni sempre in ordine i pianerottolo, e magari arredalo con una bella pianta. Ti sentirai più in armonia con i tuoi vicini.

L’autore

Keisuke Matsumoto è un giovane bonzo del tempio di Komyoji di Tokyo. È laureato in letteratura, ha una moglie, un figlio, e un blog (in giapponese). In Italia sono stati pubblicati, sempre da Vallardi, altri due suoi libri: Manuale di un monaco buddhista per liberarsi dal rumore del mondo e Manuale di un monaco buddhista per sconfiggere la paura degli altri.

La citazione

Cosa sono le pulizie? Sin dai tempi antichi i giapponesi hanno considerato le pulizie qualcosa di più che una semplice e rozza mansione. In Giappone, nelle scuole elementari e medie, sono gli scolari a occuparsi della pulizia dei locali, cosa che, all’estero, non accade assolutamente. Ciò si verifica perché nel nostro paese fare le pulizie è un concetto che non si riferisce semplicemente a togliere lo sporco dalle superfici, ma è in stretta relazione con lo spazzar via le nubi che oscurano la nostra anima.

Come trovare l’equilibrio in una vita complessa

 

C’è un esercizio piuttosto conosciuto che puoi trovare facilmente sui vari siti dedicati alla crescita personale. Si tratta di uno dei cavalli di battaglia di Antony Robbins, probabilmente il life coach più famoso al mondo.
L’esercizio si chiama la ruota della vita, uno dei migliori strumenti di crescita e sviluppo personale e serve a ottenere una fotografia il più possibile chiara dell’andamento della tua vita nei diversi settori che la compongono. È uno strumento estremamente semplice, ma può fornire molte informazioni su come stai vivere e su come differisce dal modo in cui vuoi vivere. La ruota della vita è una carta circolare unica per ogni individuo che la utilizza. Quando lo usi e lo applichi, può aiutarti a bilanciare tutti gli aspetti importanti della tua vita e assicurarti di concentrarti sulle cose giuste.

Pensa alla tua vita come se fosse un cerchio suddiviso in spicchi, come quelli dell’immagine.
Ragiona un attimo su ogni spicchio e domandati quanto sei soddisfatto, da 0 a 10 di quella specifica area della tua vita. Alla fine puoi colorare ogni spicchio in base al voto che ti sei dato. Per esempio se sei soddisfatto al massimo della tua salute colora lo spicchio corrispondente per intero. Se hai dato all’area delle relazioni il voto pari a 5, dovrai colorare lo spicchio solo a metà. E così via.

L’immagine che ottieni alla fine rappresenta la forma della tua ruota della vita. Se i vari aspetti che la compongono sono in equilibrio, avrai una ruota bella rotonda, e quindi funzionante. Se invece ti ritrovi con una ruota tutta ammaccata da una parte o dall’altra, significa che alcuni ambiti della tua vita (quelli ammaccati appunto) hanno particolare bisogno della tua attenzione.

Il passaggio successivo dovrebbe essere quello di agire in modo da migliorare gli aspetti più deboli della tua vita, quelli che ti rendono insoddisfatto.

 

Definizione della Ruota della Vita

Un punto di partenza naturale per la ruota della vita è definire cos’è effettivamente e perché le persone la usano. La Ruota della Vita (a volte chiamata ruota della vita) è un diagramma circolare composto da sette aree chiave della tua vita. Per utilizzarlo, devi valutare ciascuna di queste aree su una scala da 1 a 10. Questo ti dà una rappresentazione visiva di dove sei soddisfatto e concentrato e dove devi spendere più energia.

La ruota della vita ènata negli anni ‘1960come strumento di business e life coaching, ma si è evoluta nel corso degli anni man mano che sempre più persone l’hanno utilizzata e applicata. È ancora uno dei preferiti dai business coach ed è stato reso popolare da artisti del calibro di Zig Ziglar, Tony Robbins, Paul J. Meyer e altri. Sebbene sia ancora uno degli strumenti preferiti per il career coaching e il business coaching, molte altre persone lo hanno adottato per aiutare a trovare l’equilibrio nella vita.

Scopo e applicazione

Questo strumento è utilizzato da tutti, dai leader religiosi agli psicologi, ai business coach e ai life coach. È ottimo come strumento di coaching perché non richiede molto tempo, ma dà agli allenatori un’idea di come sta andando la propria vita. Lo scopo della ruota della vita è quello di dare un punteggio oggettivo a come stanno andando le aree della tua vita in modo da poterle monitorare nel tempo. Vedendo dove stai avendo successo e dove stai fallendo, puoi iniziare a sviluppare un piano dicrescita personaleper migliorare tutte le aree della ruota.

Categorie Ruota della Vita

Poiché è circolare, le categorie nella ruota della vita non sono in un ordine particolare. Questo è il punto. Vuoi avere un equilibrio tra ciascuna di queste aree. Le categorie che compongono la ruota della vita sono:

  • Carriera
  • Finanziario
  • Spirituale
  • Fisico
  • Intellettuale
  • Famiglia
  • Sociale

Carriera

Quest’area si applica sia che tu possieda un’attività, lavori come libero professionista, sia che tu sia impiegato in un’azienda o addirittura che tu sia in pensione. Dai un’occhiata a come stai andando nella tua carriera in termini di guadagni, responsabilità, sviluppo personale, crescita del percorso di carriera o qualsiasi altra cosa sia importante nella tua attività. Trascorri molto del tuo tempo a lavorare, quindi vuoi assicurarti di avere le giuste competenze, prospettive, gestione, idee e posizione lavorativa per diventare felice nella tua carriera.

Finanziario

Sebbene sia facile avere una certa sovrapposizione con gli affari e la carriera, la categoria finanziaria riguarda più le tue finanze personali. Il tuo punteggio dovrebbe riflettere come ti senti riguardo al denaro e se stai raggiungendo gli obiettivi che ti sei prefissato in questa sezione della ruota.

Spirituale

Indipendentemente dal vostro sistema di credenze, quest’area è ancora valida. Come stai andando nella tua pratica spirituale? Hai una pratica spirituale costante? Senti di dover dedicare più tempo a concentrarti su di esso? Che si tratti di religione, meditazione, consapevolezza o semplicemente di essere in contatto con le leggi dell’universo, è bene controllare come stai andando qui.

Fisico

Questo è incentrato sulla salute e sul benessere. Ciò includerebbe la dieta, l’esercizio fisico, la salute medica generale e la cura di sé. Cerca di non preoccuparti troppo della tua immagine corporea, ma valuta oggettivamente quanto sei sano a questo punto della tua vita.

Intellettuale

Questa categoria della ruota è focalizzata sul livello a cui siete stimolati intellettualmente. Molte persone usano quest’area della ruota per guardare alla lettura, all’apprendimento, ai viaggi, alla cultura e al perseguimento dell’istruzione.

Famiglia

Ciò include le relazioni con i tuoi parenti stretti e con importanti membri della famiglia allargata. Ti senti come se avessi relazioni felici, sicure e amorevoli? Ci sono persone o gruppi specifici della tua famiglia a cui vorresti essere più vicino o con cui vorresti avere rapporti migliori?

Sociale

Infine, arriviamo ai social. Per raggiungere l’equilibrio nella ruota della tua vita, devi anche riempire la tua tazza con l’interazione sociale. Ciò include le tue relazioni con i tuoi amici e colleghi, ma anche il tuo programma sociale e il modo in cui trascorri il tuo tempo. Forse vuoi intraprendere attività diverse quando stai socializzando o trovando un nuovo gruppo di amici che condividono un interesse simile.Semplifica il corso della tua vita

Compila il diagramma della ruota della vita

La ruota della vita ha anelli che crescono da piccoli al centro a grandi all’esterno. 1 sarebbe il centro del cerchio e 10 il bordo. Disegnerai un punto per ciascuna delle 7 aree che rappresenta il punteggio che le hai assegnato. Da lì, disegnerai linee rette per collegare ciascuno dei punti alla categoria accanto ad esso. Questo ti darà una forma che mostrerà dove sei forte e dove devi migliorare.

Usa la ruota per valutare la tua posizione attuale

È incredibile come questa immagine possa mostrarti immediatamente l’equilibrio attuale di ogni area della tua vita. Quando vedi quali aree si avvicinano al centro del cerchio e quali cadono vicino all’esterno, si illuminerà dove ti trovi oggi. Da questo oggetto visivo è possibile iniziare a determinare ciò che si vuole continuare, eliminare, migliorare, apprendere o ottenere.

Stabilisci i tuoi obiettivi e costruisci un pianoforte

Una volta che hai una visione concreta e obiettivo della ruota della vita, puoi iniziare ad agire. Il passo successivo è costruire il tuo piano di sviluppo personale e fissare i tuoi obiettivi per ogni area. Ti consiglio di fissare obiettivi specifici per ciascuna delle categorie della ruota in modo da poterli mantenere concentrati.

Per rendere questi obiettivi il più efficace possibile, dovrebbero essere obiettivi SMART, o il più vicino possibile a quello. Ciò significa che dovrebbero essere specifici, misurabili, realizzabili, realistici e tempestivi. Fissando obiettivi che puoi dire definitivamente di aver raggiunto o mancato, sarai in grado di monitorare i progressi e mostrare miglioramenti.

Rivisita spesso la Ruota della Vita

Mentre la Ruota della Vita può essere perspicace la prima volta che la usi, il vero valore deriva dal renderla una pratica. Controlla te stesso regolarmente nel tempo e dai nuovi punteggi. Puoi salvare e confrontare le tue ruote per vedere cosa sta cambiando nella tua vita mentre implementi i tuoi piani.

Crea la tua categoria

Quando si utilizza la ruota della vita come strumento di coaching per se stessi o per gli altri, tutte le aree tradizionali potrebbero non essere direttamente applicabili. potresti avere qualcosa nella tua vita che è più importante di una o due delle categorie standard. Sentiti libero di sostituire una o due categorie o di scrivere interamente le tue sette categorie. Inizia con una ruota vuota e scrivi nelle categorie, quindi esegui l’esercizio con lo strumento.

Puoi davvero adattare queste aree a ciò che è più importante per te quando si tratta di semplificare la tua vita.

Crea la tua ruota all’interno di ogni categoria

Dopo aver compilato ed esaminato la ruota originale, potresti vedere una o due aree su cui vuoi davvero concentrarti. Ad esempio, se ti senti bene per la tua salute, i tuoi amici, le tue relazioni e la tua carriera, ma senti di dover migliorare finanziariamente, puoi creare la tua ruota per questo. Le sette categorie all’interno della finanza potrebbero includere cose come il budget, l’atteggiamento nei confronti del denaro, il reddito, i risparmi, gli investimenti, le donazioni di beneficenza e le tasse. Puoi vedere come prestare attenzione a ciascuna delle aree all’interno di una categoria può aiutarti a fissare obiettivi migliori e raggiungere il successo.

Lo scopo della ruota è quello di prendersi il tempo necessario per concentrarsi sulle aree della propria vita e determinare come raggiungere un maggiore equilibrio. Non capita spesso di prendersi il tempo necessario per valutare davvero come stiamo andando in modo obiettivo. Se correttamente eseguita, alcuni dei vantaggi della ruota della vita includono:

  • Migliore consapevolezza di sé
  • Miglioramento della definizione degli obiettivi
  • Capacità di bilanciare tutte le aree della tua vita
  • Un framework per il self coaching che è più economico di un coach o di un terapeuta a pagamento
  • Eliminazione delle cose che ti fanno perdere l’equilibrio o ostacolano la tua vita
  • Una visione di come stai crescendo nel tempo

Una volta che hai una chiara comprensione della ruota della vita e delle aree che dovrebbe valutare, il passo successivo è iniziato. 

Prendi per esempio una persona molto dedita al lavoro e alla carriera. Ha avuto successo, è soddisfatta di quello che ha ottenuto, ma si rende conto di avere trascurato un po’ la famiglia. O di non essere stato abbastanza attento alle esigenze del corpo e della salute. Potrebbe decidere di mollare un po’ sul lavoro per recuperare tempo ed energie da dedicare alla famiglia, o alla salute.
Oppure un’altra persona che ha dato molto alla famiglia, ha cresciuto dei figli, ha supportato il marito nella carriera. Ecco che a un certo punto però si sente scontenta, capisce di avere sacrificato passioni e interessi e ora vuole aggiustare un po’ il tiro migliorando nell’area del lavoro o del tempo per se stessa.

Questo è il senso dell’esercizio, così come viene tradizionalmente proposto.
Io l’ho fatto e ne ho tratto le mie considerazioni, che forse si allontanano un po’ dall’idea originale.

Ecco cosa ho imparato io dalla ruota della mia vita

1. Il giudizio è soggettivo

Il voto che mi sento di dare a ognuno degli ambiti della mia vita è per forza di cosa soggettivo. Dipende dall’importanza che attribuisco a ogni spicchio, dalle mie aspettative e da come percepisco la mia condizione attuale. Dipende, in ultima istanza, dai miei valori e aspettative. Non è mai un giudizio obiettivo.

2. Non è tutto o bianco o nero

La cosa più importante che ho imparato facendo l’esercizio è che la vita è fatta di tante cose. E difficilmente queste cose vanno tutte malissimo (o benissimo) nello stesso tempo. Guardare la propria vita in questo modo aiuta a valutare la nostra situazione con equilibrio.

3. Non è sempre positivo fissarsi sullo spicchio ammaccato

Non è detto che focalizzarsi sull’aspetto critico sia sempre una buona idea. Non lo è, per esempio, se già da molto tempo la tua attenzione e le tue energie sono focalizzate lì, eppure non riesci a ottenere quello che vuoi.
Se ti sei un po’ fissato sul tuo spicchio debole e malgrado i tuoi sforzi non ottieni risultati, dovresti prendere in considerazione l’idea di lasciare andare e dirigere la tua attenzione altrove. Questo non significa mollare, o rinunciare. Ma solo andare a pescare nuova linfa e nuove energie altrove.


4. Energia, fiducia e novità

Per risolvere i problemi, per ottenere dei miglioramenti, per trovare strategie efficaci per raggiungere dei risultati, serve energia. Qualunque sia la tua area critica – il lavoro, i rapporti di coppia, la forma fisica – per occupartene nel modo giusto devi stare bene. Avere forze, essere lucido, affrontare le situazioni con un pizzico di ottimismo e di fiducia.
E da dove prendi l’energia, la fiducia, l’ottimismo?
Dagli spicchi della tua vita che funzionano meglio.
O anche da quei settori che magari hai completamente trascurato perché non ti è mai venuto in mente che potevano essere importanti.

Ecco quindi che secondo me, se la tua ruota è un po’ ammaccata e malgrado il tuo impegno non riesci a raddrizzarla, puoi provare a fare due cose:

1. Non trascurare i tuoi settori forti, non darli per scontati. Coltiva la gratitudine per tutto quello che ti rende felice. E attingi da lì, a piene mani, energia e fiducia da riversare negli aspetti critici. Molla per un po’ la tua bestia nera, quel preciso aspetto della tua vita che ti rende scontento. Anche perché se ti dedichi per troppo tempo a raggiungere obiettivi nello stesso settore della tua vita, prima o poi, anche i settori che adesso ti sembra vadano bene, potrebbero risentirne.

2. Cerca di capire se per caso non c’è qualche aspetto che stai trascurando per il semplice fatto che non gli dai importanza. Per esempio, non hai mai pensato a risparmiare perché quello che guadagni, poco o molto che sia, preferisci spenderlo e goderti la vita. Prova per un mese a registrare le tue spese, fai qualche piccola rinuncia e valuta quanto riesci a mettere da parte. Potresti scoprire che risparmiare ti fa sentire più sicuro e più capace di controllare la tua vita.
Oppure forse non hai preso mai in considerazione l’aspetto della condivisione. Prova a fare qualcosa per gli altri, e vedi come questo ti fa sentire. Potresti scoprire gioie inaspettate.

Tutto questo ovviamente non significa trascurare gli aspetti critici della nostra vita, non agire, rassegnarsi, o accontentarsi. Significa invece cercare uno sviluppo equilibrato, per impedire che lo spicchio debole, la fonte del nostro scontento e della nostra insoddisfazione, si trasformi in un buco nero in cui finiscono per collassare tutti gli altri spicchi.

 

Raggiungere gli obiettivi: una questione di abitudine

La cosa più importante che ho capito da quando ho cominciato a interessarmi di crescita e sviluppo personale è che gran parte delle nostre chance di successo si giocano sulle abitudini.
Ho cominciato a dare la giusta importanza alle abitudini leggendo due meravigliosi blog di crescita personale: Zenhabits di Leo Babauta, ed EfficaceMente di Andrea Giuliodori. Sono due blog molto diversi tra loro, uno in inglese e l’altro in italiano, trovo che in qualche modo si compensino tra loro.

Ma cosa sono le abitudini e perché sono così importanti?

L’abitudine è un comportamento ripetuto. Qualcosa che facciamo ogni giorno, o magari anche una volta a settimana, ma con regolarità. L’abitudine è comoda: una volta che l’abbiamo instaurata fa parte della nostra vita, e ci viene naturale. Ci costa poca fatica; anzi se l’abitudine è profondamente radicata, facciamo fatica a farne a meno.
La potenza delle abitudini sta nella ripetizione: come la goccia d’acqua, anno dopo anno, può bucare la roccia, una buona abitudine può portare a risultati eccellenti, mentre una cattiva abitudine può danneggiare la nostra vita anche in modo irrimediabile.

Buona parte degli obiettivi che ci poniamo nella vita possono essere tradotti nella somma di piccoli (o grandi) gesti da compiere su base quotidiana.
Gli esami universitari si superano con l’abitudine a studiare ogni giorno. Acquisendo l’abitudine di scrivere tutti i giorni si può portare a termine un romanzo. La forma fisica si raggiunge con l’abitudine all’esercizio e a una buona dieta. Una buona consapevolezza di sè scaturisce da abitudini come meditare o scrivere un diario personale. Una migliore condizione economica può essere favorita dall’abitudine al risparmio.
Tutte azioni che prese singolarmente non appaiono di certo clamorose, ma che ripetute giorno dopo giorno arrivano a dispiegare i loro effetti aiutandoci in modo determinante a raggiungere i nostri obiettivi.

Lasciare andare i risultati e concentrarsi sul processo

Capire il legame tra le abitudini e gli obiettivi significa concentrarsi sul processo e non sul risultato.
I risultati sono nel futuro. Ci sentiamo sopraffatti se pensiamo a quanto lavoro ci aspetta per raggiungerli. Abbiamo il timore di non farcela, e questo crea ansia.
Il processo è nel presente e può essere molto più rassicurante: significa compiere una certa azione (o un insieme di azioni), farlo qui e ora e dimenticarsi tutto il resto. L’obiettivo enorme, distante, difficile da raggiungere, lo possiamo anche dimenticare e buttare così alle ortiche tutta l’ansia di fallimento.
Le abitudini sono quello che ci serve a mantenere l’attenzione focalizzata sul processo. Come i piccoli mattoni che uno sull’altro, giorno dopo giorno, si trasformano in una casa.

Le strategie migliori per acquisire nuove abitudini

I segreti per acquisire nuove abitudini sono essenzialmente due: iniziare con poco, e cambiare una abitudine alla volta.

Iniziare con poco significa davvero poco. Non un’ora, e nemmeno mezza. Una manciata di minuti sono più che sufficienti per cominicare. Meditare per due minuti, mettere le scarpe da ginnastica e fare il giro dell’isolato, sistemare una mensola della libreria, scrivere per dieci minuti, studiare una pagina di libro. È bene fissare inizialmente proprio un obiettivo minimo, così piccolo che quasi non richiede alcuno sforzo. Basta farlo adesso: chiudere gli occhi e oplà, passare all’azione. E per oggi non ci pensi più.
Ripeti ancora domani, e dopo domani. Dopo una settimana fai il primo incremento. Raddoppia il tempo che stai dedicando alla tua attività. Per esempio medita per 4-5 minuti, o esci a camminare per 10, e via dicendo. Tieni il ritmo per un’altra settimana, e poi incrementa ancora.
Questa modalità estremamente graduale funziona molto bene per instaurare abitudini durature.
La gradualità è rassicurante, allontana l’ansia. Se cominci con pochissimo non puoi fallire. Puoi gratificarti per il piccolo passo compiuto oggi e questo rafforza le buone intenzioni per il domani.

Cambiare una abitudine alla volta. Acquisire una nuova abitudine non è propriamente facile. La scelta migliore è farlo in modo semplice, cominciando con poco (come si è detto sopra).
Complicarsi la vita cercando di applicare la procedura su più abitudini contemporaneamente non è una buona idea. Aumenta il rischio di fallire. Il concetto è sempre quello di chiedere poco a se stessi, di conservare energie, per potere assumere una prospettiva di lungo periodo. Cercare di cambiare troppe cose assieme è confusivo e rischia di farci gettare la spugna troppo presto.
Non posso cominciare da oggi a fare 10 cose che fino a ieri non facevo e sperare che tutto mi venga facile. Meglio prendere una abitudine alla volta, sperimentarla per un mesetto, lasciare che si sedimenti, che diventi parte della nostra routine quotidiana. Alla fine del mese possiamo tirare le prime somme.
Ci piace?
È utile per l’obiettivo che voglio raggiungere?
Se la risposta è sì, allora ok, vogliamo continuare.
Questo mese è stato sufficiente? Siamo a nostro agio con questa nuova abitudine? Siamo pronti a darla per acquisita?
Se la risposta è sì, allora possiamo pensare di passare a una successiva buona abitudine. Se la risposta è no, niente fretta. Forse abbiamo bisogno di un altro mese per consolidare la nostra nuova abitudine.

 

 

Abitare la terra: il progetto di Louise Mc Keever

Irlandese di nascita, Louise Mc Keever è una cestaia, costruttrice e insegnante che lavora sia in Francia che in Irlanda. Formatasi con cestai in tutta Europa, si dedica a questo antico mestiere, creando cestini originali e funzionali con vimini ottenuto localmente in cui incorpora elementi selvatici, come foglie di tifa, steli di tarassaco o vari tipi di corteccia. Insieme a Mathieu Munsch ha avviato, nel 2021, il progetto Habiter la Terre, senza beneficiare di programmi o fondi dell’UE, nel villaggio di La-Grande-Fosse nel Parco Naturale Regionale dei Vosgi, per promuovere pratiche di vita autonome radicate nel rispetto della natura e nuove prospettive per nuovi modi di vita in un contesto rurale che sono all’avanguardia di un cambiamento culturale ecologico. 

“Dopo aver vissuto vent’anni in città abbiamo deciso di mollare tutto e trasferirci in un villaggio rurale di 130 persone nel mezzo del Parco Naturale Regionale dei Vosgi per sperimentare uno stile di vita radicato nel rispetto della natura.  Avendo entrambi avuto esperienza di insegnamento all’università e di formazione nell’educazione popolare, abbiamo usato le nostre competenze di educatori pstiamo dedicando il nostro tempo a insegnare le abilità della terra, relative all’edilizia naturale e ad altre pratiche di vita autonoma come la ricerca di cibi selvatici, la fermentazione e altri metodi di conservazione, la cura di un frutteto e la tessitura con salice e altre fibre naturali.

La casa è stata costruita con l’aiuto di 75 volontari, utilizzando solo materiale naturale e di recupero e progettata secondo i principi della passività solare e dell’autosufficienza energetica. I volontari, di età compresa tra i 16 e i 35 anni, avevano competenze di costruzione naturale in intelaiature in legno, pareti in balle di paglia e intonaci di terra. Ora che la nostra casa è finita e che siamo in grado di vivere nel villaggio a tempo pieno.

Lo spazio abitativo è stato progettato per dimostrare come le case possano adattarsi ai cambiamenti climatici. La struttura è stata progettata per essere solare-passiva: il posizionamento delle finestre, la gronda del tetto, il materiale utilizzato all’esterno e all’interno sono stati scelti in modo da massimizzare i benefici dell’energia solare e ridurre al minimo la necessità di una fonte esterna di riscaldamento o raffreddamento. I materiali sono stati scelti tenendo conto sia della loro disponibilità locale che delle loro potenzialità isolanti e di accumulo termico. Quindi materiali naturali: le fondamenta sono state gettate con pietre e calce locali, il muro è stato rialzato con balle di paglia e intonacato con la nostra terra locale, e la struttura portante del tetto è stata rialzata con abeti di Douglas locali abbattuti dal bosco vicino e utilizzati come tronchi rotondi in modo da ridurre al minimo l’impatto energetico che sarebbe derivato dal processo di macinazione. Il tetto è costituito dal manto erboso che è stato spostato quando abbiamo gettato le fondamenta per la nostra abitazione.Tutti i colori utilizzati nell’intonaco sono stati ottenuti da vene di argilla presenti localmente, in modo da far risaltare i colori naturali dell’ambiente locale e mostrare la bellezza delle tecniche costruttive vernacolari.

Oltre a tutto questo, va detto che il budget per la nostra casa ammontava a un costo totale di 16.000 euro, il che la rende altamente replicabile come forma di alloggio a basso reddito e ad alte prestazioni.

Trovare il punto di equilibrio in cui sostenibilità, qualità della vita/estetica e convenienza si intersecano è stato possibile grazie alla scelta dei materiali, alle tecniche costruttive e al design intelligente. In effetti, ciò che il nostro progetto ha dimostrato innanzitutto è che l’autocostruzione di abitazioni ad alte prestazioni in paglia e argilla a costi minimi è accessibile a un gran numero di persone, siano esse professionisti dell’edilizia o meno. In questo modo, intendevamo dare un esempio replicabile per una vita rurale resiliente nel 21° secolo.
 
Gli edifici generano quasi il 40% delle emissioni annuali di gas serra. Inoltre, il consumo energetico giornaliero dei loro utenti deve essere aggiunto alle loro impronte nel tempo. Costruendo a mano abitazioni più piccole con materiale naturale e riscoprendo l’artigianato vernacolare, l’impatto ecologico di un edificio può essere drasticamente ridotto, se non ridotto quasi a zero, così come i loro costi energetici a lungo termine.

“Il nostro progetto è un tentativo di allontanamento radicale da questo modello economico globale, rimettendo al centro la vita a livello di comunità locale e valorizzando la diversità globale delle specificità dei luoghi. Mentre costruire con il cemento è diventato sintomatico di questo processo di omogeneizzazione globale guidato da un sistema economico progettato per favorire il veloce e il più economico, gli edifici ecologici vernacolari possono aggirare questo colosso promuovendo al contempo una rinascita culturale delle alternative locali”.

 

Il mulino calabrese nato grazie al crowdfunding, miglior forno d’Italia

Il Mulinum di San Floro (CZ), l’azienda fondata dal trentenne calabrese Stefano Caccavari (diventato a soli 35 anni Cavaliere al Merito) è stato il primo caso di crowfunding per un’azienda agricola in Italia. I suoi prodotti, realizzati nella sede idell’azienda Castelnuovo-Tancredi in Val D’Orcia, hanno vinto il Premio Roma, l’iniziativa della Camera di Commercio dedicata ai migliori forni d’Italia. Stefano Caccavari, imprenditore appassionato di tecnologia e natura, produce il suo pane in campagna, utilizzando i grani antichi e i cereali poveri come la segale.

Tutto è cominciato nel 2014. L’imprenditore, per difendere il piccolo comune di San Floro dalla creazione di un impianto di discarica, aveva avviato l’Orto di Famiglia di San Floro, un progetto agricolo di custodia del territorio dove le famiglie di tutta la provincia possono avere un piccolo orto già avviato e raccogliere le proprie verdure biologiche.Grazie alla sua reazione le ruspe si sono fermate, e invece di una vallata di rifiuti tossici sono nati tantissimi orti di famiglia, messi in piedi con successo dal giovane. «Sin da piccolo ho sempre sentito la necessità di mettermi a disposizione per assicurare sviluppo al mio territorio e alla mia comunità – spiega in una intervista a Repubblica -. Per questo motivo, mi sono sempre guardato intorno con grande curiosità, ho divorato e tuttora divoro libri di studiosi e imprenditori per trovare soluzioni efficaci da condividere con la comunità che sono riuscito a creare attorno a me, al nostro progetto».
Stefano ha iniziato con un crowdfunding, nel 2016, raccogliendo fondi su Facebook per recuperare i mulini a pietra. Così, partendo dal piccolo borgo di San Floro, nel punto più stretto fra Jonio e Tirreno, Caccavari è diventato un simbolo, con le tecniche moderne del marketing, mischiato alla memoria contadina. Ecco quindi il recupero delle qualità antiche come il farro monococco, il senatore Cappelli, il grano tenero Verna: tutti macinati a pietra di quarzo francese, a freddo.

Mulinum Toscana, inaugurata un anno fa, nell’azienda Castelnuovo-Tancredi ha vinto in due categorie: quella dei pani funzionali arricchiti ai cinque semi (girasole, sesamo, lino, papavero blu, zucca) e poi il pane con i cereali minori, un’antica varietà di segale, recuperata e coltivata in Mulinum. “Un cereale usato per la zootecnia, insomma in genere è mangime per animali: noi invece abbiamo creato un pane buono chiamato “hermano”, che sarà al centro della ‘Festa della Trebbiatura’ di quest’estate. La segale è un cereale minore, uno scarto: noi lo valorizziamo, come se dal piombo venisse fuori un’opera d’arte”.

Il polo di San Floro (Catanzaro) e quello di Buonconvento (Siena) hanno una funzione diversa: il primo è la base per l’e-commerce, l’altro sta al centro del granaio d’Italia e offre – oltre ai prodotti e a una pizzeria – corsi di panificazione e di aggiornamento. e sono fornitori di resort e ristoranti della zona”.

Oggi Caccavale, che possiede dieci mulini, si sta interessando all’acquisto di vecchi casolari alle porte della città, per recuperarli e valorizzarli. !Il mio sogno è aumentare la collezione e la valorizzazione dei grani antichi: mi vengono in mente il Gentil Rosso, il gentil Bianco che hanno quasi cento anni di vita”..

Come lavorava Pablo Picasso

Nessun altro artista nella storia è stato così famoso ai suoi tempi come Pablo Picasso: decine di milioni di persone in tutto il mondo conoscevano il lavoro dell’artista e gli è stato attribuito il merito di aver influenzato tutti i principali movimenti artistici del 20° secolo. In questo articolo esamineremo la vita e l’opera di Pablo Picasso, uno degli artisti più influenti di tutti i tempi. Vedremo come nasce la sua arte, i suoi inizi e l’evoluzione del suo lavoro. Daremo un’occhiata ad alcune delle opere che gli hanno fatto guadagnare un livello di fama goduto da nessun altro artista, prima o dopo di lui.

Picasso era un artista che attirava l’attenzione ma anche un personaggio controverso: un donnaiolo, di fede comunista e stalinista e genio, ammirato per la sua innovazione e il suo talento. Fu insultato dai nazisti, ma protetto dalla sua stessa fama durante l’occupazione tedesca di Parigi. Divenne anche un politico, per un breve periodo di tempo, in particolare con il dipinto di “Guernica”, una delle sue opere più famose dipinta nel 1937, ispirata dalla guerra civile spagnola e una delle sue opere più famose.

In generale, però, nonostante la sua ben nota associazione comunista, Picasso non era un artista politicamente guidato. Invece la sessualità, o almeno la forma femminile, ha rappresentato il soggetto più comune nella sua arte, in opere come “Donna Nuda” del 1910, “Il Sogno” del 1932 e il dipinto che ha dato il via al cubismo nel 1907, “Les Demoiselles d’Avignon”. Picasso è stato un artista incredibilmente prolifico, producendo circa 50.000 opere d’arte durante la sua vita. Era noto per la sua instancabile etica del lavoro e la sua implacabile creatività. Picasso lavorava spesso su più opere contemporaneamente e la sua produzione artistica era alimentata dalla sua passione per la sperimentazione e l’esplorazione di stili e tecniche diverse. Inoltre, la sua capacità di lavorare rapidamente e la sua dedizione al suo mestiere gli hanno permesso di produrre una grande quantità di lavoro nel corso della sua carriera.

La fama di Picasso si irradiava da Parigi, ma non è qui che inizia la sua storia. L’artista nacque in Spagna, figlio di un insegnante d’arte. La storia narra che quando Picasso iniziò a dipingere da bambino, suo padre artista diede un’occhiata al suo lavoro, diede i suoi pennelli a suo figlio e non dipinse mai più. Vero o no, il punto è che potrebbe essere vero. Picasso era un artista di talento che ha avuto una carriera sorprendentemente prolifica. Nato nel 1881 a Malaga, in Spagna, alla fine produsse un corpus di opere che comprendeva 22.000 creazioni, non solo dipinti ma anche sculture, mosaici, ceramiche e scenografie, prima di morire nel 1973 a Mougins, in Francia.

 

Sei abilità apprese attraverso l’educazione artistica

Sapevi che frequentando un corso d’arte non impari solo abilità artistiche ma molto di più? Oggi vi spiego 6 grandi abitudini apprese leggendo o sperimentando forme d’arte, dalla pittura alla fotografia e fino alla scultura. Il collegamento tra l’educazione artistica e le tante abilità che vanno ben oltre lo studio nelle aree più grandi della vita non sono così immediate: costruzione del carattere, connessioni di successo, occupazioni e carriere future. Ecco le 7 grandi abitudini e abilità acquisite attraverso l’educazione artistica:

1. Risoluzione dei problemi

Quando stai fissando una tela bianca, non hai altra scelta che creare qualcosa che non c’era in origine. Quando crei un’opera d’arte, non prendi nulla e lo rendi qualcosa prendendo decisioni lungo il percorso. Questo è ciò che ti insegna l’educazione artistica. Devi farti delle domande, rispondere e implementarle da solo. Quale tecnica devo usare? Quali colori devo miscelare per realizzare questo colore speciale? Ci sarà sempre una serie di problemi interni per i quali dovrai trovare soluzioni.

2. Capacità di osservazione

Quando crei arte, devi essere presente nel momento. Prendendo l’esempio del disegno o dello schizzo, devi imparare a guardare le cose come sono davanti a te, e non una nozione preconcetta di esse. Le lezioni d’arte ti insegnano a prendere le cose come sono, a vederne davvero ogni dettaglio e a trasmetterlo su carta.

3. Disciplina

La disciplina è un’abilità molto importante quando si pratica l’arte ed è richiesta in ogni dinamica insegnante/studente. Ascoltando attentamente, prestando attenzione in classe e seguendo le istruzioni, si progredisce nella conoscenza della materia. Ma solo coloro che prendono sul serio le loro lezioni, che fanno i compiti a casa e che si esercitano nel loro tempo libero diventeranno grandi artisti.

4. Capacità organizzative

Devi organizzare il tuo spazio per il successo. Uno spazio di lavoro disordinato riflette una mente disordinata. Le lezioni d’arte ti insegnano a tenere in ordine il tuo spazio, a prendere solo ciò di cui hai bisogno, a pulire i materiali usati e a mettere via tutto dopo ogni sessione. Questo è previsto in ogni corso d’arte che insegniamo, e gli studenti prendono l’abitudine di organizzarsi.

5. Espressione di sé

L’arte è lo sbocco per la creatività e l’espressione di sé. Con ogni pennellata presa e ogni schizzo gettato sulla tela, crei i tuoi sogni, la tua visione, il tuo capolavoro. La pratica delle arti permette la costruzione di  un ambiente favorevole all’espressione di sé: privo di giudizi, creativo e solidale.

6. Superare la zona di comfort  

Non è facile provare qualcosa di nuovo. Per coloro che non hanno mai dipinto, ci vuole un vero coraggio solo per prendere in mano un pennello. Anche per coloro che hanno esperienza nelle arti visive, è difficile provare un mezzo sconosciuto: chi dipinge con l’acrilico ha il terrore di usare i colori ad olio, chi disegna ha paura di iniziare a dipingere. Questo perché tutti abbiamo paura di fallire. Non importa quanto siamo talentuosi o artistici, non è facile uscire dalla nostra zona di comfort. Nelle lezioni d’arte si impara a sperimentare il colore, attraverso mezzi, tecniche e materiali diversi. Si impara così a provare cose nuove senza conoscerne il risultato.

I Modelli Mentali di Base

Cosa sono i modelli mentali?

I modelli mentali ci aiutano a capire il mondo e il suo funzionamento. Ad esempio, la velocità è un modello mentale che ti aiuta a capire che sia la velocità che la direzione contano. La reciprocità è un modello mentale che ti aiuta a capire come andare positivo e andare per primo fa sì che il mondo faccia la maggior parte del lavoro per te. Il margine di sicurezza è un modello mentale che ti aiuta a capire che le cose non vanno sempre come previsto. La relatività è un modello mentale che ci mostra che abbiamo punti ciechi e come una prospettiva diversa può rivelare nuove informazioni. L’elenco potrebbe continuare.La sapienza mondana non consiste semplicemente nel memorizzare le cose e ripeterle. Le persone che lo fanno falliscono sul lavoro e falliscono nella vita. La saggezza è conoscere le conseguenze delle proprie azioni, che deriva dall’allineamento tra i fatti e il ragionamento.

Ecco le grandi idee che possono aiutarti a prendere decisioni migliori, evitare problemi e individuare opportunità che gli altri perdono.

 

1. LA MAPPA NON E’ IL TERRITORIO
La mappa della realtà non è la realtà. Anche le migliori mappe sono imperfette. Questo perché sono riduzioni di ciò che rappresentano. Se una mappa rappresentasse il territorio con perfetta fedeltà, non sarebbe più una riduzione e quindi non ci sarebbe più utile. Una mappa può anche essere un’istantanea di un punto nel tempo, che rappresenta qualcosa che non esiste più. Questo è importante da tenere a mente quando pensiamo ai problemi e prendiamo decisioni migliori.

2. CERCHIO DI COMPETENZA
Quando l’ego e non la competenza guidano ciò che intraprendiamo, abbiamo enormi punti ciechi. Se sai quello che capisci, sai dove hai un vantaggio sugli altri. Quando sei onesto su dove la tua conoscenza è carente, sai dove sei vulnerabile e dove puoi migliorare. Comprendere la propria cerchia di competenze migliora il processo decisionale e i risultati.

3. PENSIERO DEI PRIMI PRINCIPI

Il pensiero dei primi principi è uno dei modi migliori per decodificare situazioni complicate e liberare possibilità creative. A volte chiamato ragionamento dai principi primi, è uno strumento per aiutare a chiarire problemi complicati separando le idee o i fatti sottostanti da qualsiasi ipotesi basata su di essi. Ciò che rimane è l’essenziale. Se conosci i principi primi di qualcosa, puoi costruire il resto della tua conoscenza intorno ad essi per produrre qualcosa di nuovo.

4. ESPERIMENTO MENTALE
mentale Gli esperimenti mentali possono essere definiti come “dispositivi dell’immaginazione utilizzati per indagare la natura delle cose”. Molte discipline, come la filosofia e la fisica, fanno uso di esperimenti mentali per esaminare ciò che può essere conosciuto. In tal modo, possono aprire nuove strade per l’indagine e l’esplorazione. Gli esperimenti mentali sono potenti perché ci aiutano a imparare dai nostri errori ed evitare quelli futuri. Ci permettono di affrontare l’impossibile, di valutare le potenziali conseguenze delle nostre azioni e di riesaminare la storia per prendere decisioni migliori. Possono aiutarci a capire cosa vogliamo veramente e il modo migliore per arrivarci.

5. PENSIERO DI SECONDO ORDINE

Quasi tutti possono anticipare i risultati immediati delle loro azioni. Questo tipo di pensiero di primo ordine è facile e sicuro, ma è anche un modo per assicurarti di ottenere gli stessi risultati che ottengono tutti gli altri. Il pensiero di secondo ordine è pensare più lontano e pensare in modo olistico. Ci impone di considerare non solo le nostre azioni e le loro conseguenze immediate, ma anche gli effetti successivi di tali azioni. Non considerare gli effetti di secondo e terzo ordine può scatenare il disastro.

6. PENSIERO PROBABILISTICO

Il pensiero probabilistico consiste essenzialmente nel cercare di stimare, utilizzando alcuni strumenti matematici e logici, la probabilità che si verifichi un risultato specifico. È uno dei migliori strumenti che abbiamo per migliorare l’accuratezza delle nostre decisioni. In un mondo in cui ogni momento è determinato da un insieme infinitamente complesso di fattori, il pensiero probabilistico ci aiuta a identificare i risultati più probabili. Quando li conosciamo, le nostre decisioni possono essere più precise ed efficaci.

7. L’INVERSIONE

L’inversione è un potente strumento per migliorare il tuo pensiero perché ti aiuta a identificare e rimuovere gli ostacoli al successo. La radice dell’inversione è “invertire”, che significa capovolgere o capovolgere. Come strumento di pensiero, significa affrontare una situazione dall’estremità opposta del punto di partenza naturale. La maggior parte di noi tende a pensare in un modo a un problema: andare avanti. L’inversione ci permette di capovolgere il problema e pensare all’indietro. A volte è bene iniziare dall’inizio, ma può essere più utile iniziare dalla fine.

8. IL RASOIO DI OCCAM

È più probabile che le spiegazioni più semplici siano vere rispetto a quelle complicate. Questa è l’essenza del Rasoio di Occam, un principio classico della logica e della risoluzione dei problemi. Invece di perdere tempo a cercare di confutare scenari complessi, puoi prendere decisioni con maggiore sicurezza basandole sulla spiegazione che ha il minor numero di parti in movimento.

9. IL RASOIO DI HANLON

Difficile da rintracciare nella sua origine, il Rasoio di Hanlon afferma che non dovremmo attribuire alla malizia ciò che è più facilmente spiegabile con la stupidità. In un mondo complesso, l’utilizzo di questo modello ci aiuta a evitare la paranoia e l’ideologia. Non dando per scontato che i cattivi risultati siano colpa di un cattivo attore, cerchiamo opzioni invece di perdere opportunità. Questo modello ci ricorda che le persone commettono errori. Ci chiede se c’è un’altra spiegazione ragionevole per gli eventi che si sono verificati. La spiegazione che ha più probabilità di essere corretta è quella che contiene la minor quantità di intenti.

5 donne che hanno cambiato il mondo del lavoro

Wangari Maathai
Credito fotografico: Bios

1. WANGARI MAATHAI (Kenya)

Una vita di primati: Wangari Maathai è stata la prima donna africana a ricevere il Premio Nobel per la Pace nel 2004, “per il suo contributo allo sviluppo sostenibile, alla democrazia e alla pace”. È stata anche la prima donna a conseguire un dottorato di ricerca in Africa orientale e centrale.

Pioniere dell’economia verde: Wangari è stato un pioniere dell’economia verde come percorso verso lo sviluppo sostenibile. Ha ispirato migliaia di persone a dedicare volontariamente il loro tempo a piantare alberi. A lei si attribuisce il merito di aver creato il movimento Green Belt che ha portato alla piantumazione di oltre trenta milioni di alberi in Africa.

Citazione degna di nota: “Quando piantiamo alberi, piantiamo i semi della pace e della speranza”.

Wangari Maathai

Credito fotografico: Wikipedia

2. RUTH BADER GINSBURG  (Stati Uniti)

Accademico e avvocato: Conosciuta affettuosamente come The Notorious RBG, Ruth è stata giudice associato della Corte Suprema degli Stati Uniti dal 1993 fino alla sua morte nel 2020. Fu la prima donna ebrea e la seconda donna a servire a corte.

Vincere per le donne: Ha trascorso gran parte della sua carriera legale come sostenitrice dell’uguaglianza di genere e dei diritti delle donne. Ad esempio, le è stato attribuito il merito di aver contribuito a ispirare il Lilly Ledbetter Fair Pay Act, che rende più facile per i dipendenti vincere le denunce di discriminazione salariale.

Citazione degna di nota: “Le donne avranno vera uguaglianza solo quando gli uomini condivideranno con loro la responsabilità di allevare la prossima generazione.

RBG

Credito fotografico: Scientific American

3. ELA BHATT (India)

Leader indipendente: Ela è un’organizzatrice e attivista che ha fondato la Self-Employed Women’s Association of India (SEWA) nel 1972. Nel 2007 è stata anche nominata da Nelson Mandela nel gruppo di leader mondiali noto come The Elders.

Riconoscimento: Come parte dei movimenti internazionali del lavoro, delle donne e della microfinanza, ha vinto diversi premi nazionali e internazionali, tra cui il Right Livelihood Award per “aver aiutato i produttori a casa a organizzarsi per il loro benessere e il rispetto di sé”.

Citazione degna di nota: “Sono le donne le leader del cambiamento e senza la loro partecipazione la povertà non potrà mai essere rimossa.

ela

Credito fotografico: Governance Now

4. LAUDELINA DE CAMPOS MELO (Brasile)

Changemaker: Laudelina è stata un’organizzatrice brasiliana e sostenitrice dei diritti dei lavoratori. Nel 1936 creò la prima associazione di collaboratrici domestiche in Brasile.

Nel 1961, Laudelina fondò l’Associazione dei lavoratori domestici di Campinas (Associação dos Empregados Domésticos de Campinas) per unire i lavoratori domestici e dotarli di competenze di alfabetizzazione. Grazie al suo lavoro, nel 1972 le collaboratrici domestiche brasiliane ottennero il diritto alla previdenza sociale e alle ferie annuali pagate.

Eredità: nel 2020, Google ha festeggiato il 116° compleanno di Laudelina con un Doodle.

laudelina

Credito fotografico: Fenatrad

5. EMMELINE PANKHURST  (Regno Unito)

Fatti, non parole: Emmeline Pankhurst è stata un’attivista britannica e sostenitrice dei diritti delle donne. Nel 1889 fondò lWomen’s Franchise League, guidando la lotta per permettere alle donne sposate di votare alle elezioni locali.

Conquistare il diritto di voto: Emmeline aiutò le donne britanniche a ottenere la parità di diritto di voto nel 1928. Si è trattato di un passo importante verso la promozione della parità di retribuzione e di diritti nel mondo del lavoro

Citazione degna di nota: “I fatti, non le parole, dovevano essere il nostro motto permanente”.

Pankhurst

Credito fotografico: History Revealed

Castelnuovo Placemaking Hub. Una piattaforma per l’educazione digitale

Sviluppo delle competenze digitali, crescita delle capacità imprenditoriali e generazione di idee per progetti e iniziative sul territorio: sono questi gli obiettivi di Castelnuovo Placemaking Hub, piattaforma per lo sviluppo delle soft skills nel mondo digitale.

In pieno centro a Castelnuovo Rangone, nei locali dell’ex CNA, in Piazza Brodolini, l’Hub nasce dalla volontà dell’amministrazione comunale, con un investimento di quasi 300mila euro, di unire education (laboratori di robotica – e.DO Learning Center), formazione, facilitazione digitale e coworking, per sviluppare competenze digitali, accrescere le capacità imprenditoriali e generare nuove idee per progetti e iniziative sul territorio. Uno strumento che mira a rispondere alle domande delle imprese in costante ricerca di personale formato e qualificato ma anche alle necessità educative dei giovani, che nell’Hub possono trovare uno spazio di formazione complementare a quella scolastica e acquisire competenze digitali in linea con le richieste del mercato del lavoro.

Presentato nel luglio scorso in un evento al Laboratorio Aperto di Modena, Castelnuovo Placemaking Hub, aperto a tutti 7 giorni su 7,  offre una varietà di servizi e funzioni, tra cui educazione, formazione, coworking e facilitazione, rivolti a diversi target di utenti – cittadini, giovani in età scolare, studenti universitari, liberi professionisti e aziende. Le attività includono percorsi di educazione alla robotica, con l’utilizzo di kit robotici per stimolare la curiosità e l’apprendimento pratico delle materie STEAM (Scienze, Tecnologia, Arte, Ingegneria e Matematica) nelle ragazze e nei ragazzi, oltre a corsi di formazione sulle competenze imprenditoriali, coding in Python, digital marketing e postazioni di coworking per studenti universitari e residenti che desiderano lavorare in remoto.