Skip to content

Il mulino calabrese nato grazie al crowdfunding, miglior forno d’Italia

Il Mulinum di San Floro (CZ), l’azienda fondata dal trentenne calabrese Stefano Caccavari (diventato a soli 35 anni Cavaliere al Merito) è stato il primo caso di crowfunding per un’azienda agricola in Italia. I suoi prodotti, realizzati nella sede idell’azienda Castelnuovo-Tancredi in Val D’Orcia, hanno vinto il Premio Roma, l’iniziativa della Camera di Commercio dedicata ai migliori forni d’Italia. Stefano Caccavari, imprenditore appassionato di tecnologia e natura, produce il suo pane in campagna, utilizzando i grani antichi e i cereali poveri come la segale.

Tutto è cominciato nel 2014. L’imprenditore, per difendere il piccolo comune di San Floro dalla creazione di un impianto di discarica, aveva avviato l’Orto di Famiglia di San Floro, un progetto agricolo di custodia del territorio dove le famiglie di tutta la provincia possono avere un piccolo orto già avviato e raccogliere le proprie verdure biologiche.Grazie alla sua reazione le ruspe si sono fermate, e invece di una vallata di rifiuti tossici sono nati tantissimi orti di famiglia, messi in piedi con successo dal giovane. «Sin da piccolo ho sempre sentito la necessità di mettermi a disposizione per assicurare sviluppo al mio territorio e alla mia comunità – spiega in una intervista a Repubblica -. Per questo motivo, mi sono sempre guardato intorno con grande curiosità, ho divorato e tuttora divoro libri di studiosi e imprenditori per trovare soluzioni efficaci da condividere con la comunità che sono riuscito a creare attorno a me, al nostro progetto».
Stefano ha iniziato con un crowdfunding, nel 2016, raccogliendo fondi su Facebook per recuperare i mulini a pietra. Così, partendo dal piccolo borgo di San Floro, nel punto più stretto fra Jonio e Tirreno, Caccavari è diventato un simbolo, con le tecniche moderne del marketing, mischiato alla memoria contadina. Ecco quindi il recupero delle qualità antiche come il farro monococco, il senatore Cappelli, il grano tenero Verna: tutti macinati a pietra di quarzo francese, a freddo.

Mulinum Toscana, inaugurata un anno fa, nell’azienda Castelnuovo-Tancredi ha vinto in due categorie: quella dei pani funzionali arricchiti ai cinque semi (girasole, sesamo, lino, papavero blu, zucca) e poi il pane con i cereali minori, un’antica varietà di segale, recuperata e coltivata in Mulinum. “Un cereale usato per la zootecnia, insomma in genere è mangime per animali: noi invece abbiamo creato un pane buono chiamato “hermano”, che sarà al centro della ‘Festa della Trebbiatura’ di quest’estate. La segale è un cereale minore, uno scarto: noi lo valorizziamo, come se dal piombo venisse fuori un’opera d’arte”.

Il polo di San Floro (Catanzaro) e quello di Buonconvento (Siena) hanno una funzione diversa: il primo è la base per l’e-commerce, l’altro sta al centro del granaio d’Italia e offre – oltre ai prodotti e a una pizzeria – corsi di panificazione e di aggiornamento. e sono fornitori di resort e ristoranti della zona”.

Oggi Caccavale, che possiede dieci mulini, si sta interessando all’acquisto di vecchi casolari alle porte della città, per recuperarli e valorizzarli. !Il mio sogno è aumentare la collezione e la valorizzazione dei grani antichi: mi vengono in mente il Gentil Rosso, il gentil Bianco che hanno quasi cento anni di vita”..

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *