Skip to content

Autore: Laura Corallo

0

Sbloccare l’energia dell’abbondanza

Le credenze sul denaro e sull’abbondanza nascono dall’infanzia, intessute dalle nostre esperienze familiari, credenze culturali e sociali. Storie, pensieri e credenze ripetute così spesso, che il nostro cervello l’ha creduto per reale. Invece di una semplice storia, è diventato il modo in cui vedi il mondo, te stesso, e il tuo rapporto con il denaro.

Fortunatamente, le storie e le credenze possono essere riscritte e ricablate.

I seguenti passi ti aiuteranno ad aggiornare il tuo sistema di credenze e di ricablaggio in modo da poter allineare i tuoi pensieri ai desideri di oggi. Quando creiamo nuove credenze, creiamo nuovi modi di essere e di agire. E questo cambia il nostro rapporto con l’abbondanza, il denaro e il modo in cui i nostri desideri vengono attratti nella nostra vita.

Coltivare l’Abbondanza – Passi per riprogrammare il nostro Sistema di Credenze

Primo passo: riconosci le tue credenze sul denaro 

Abbiamo più di 60.000 pensieri al giorno. La maggior parte di essi sono automatici e ripetitivi. Un disco che suona la stessa canzone più e più volte. La maggior parte delle volte, non ci interroghiamo o prestiamo molta attenzione a ciò che sta riproducendo in sottofondo.

Il primo passo per ricablare le tue convinzioni e creare una nuova storia è diventare consapevole di ciò che la tua canzone sta suonando sull’abbondanza e sul denaro.

Alcuni pensieri ricorrenti?

  • Non hai abbastanza soldi
  • Non potrai mai permettertelo
  • Volere denaro è avido
  • Non hai bisogno di soldi perché sei spirituale
  • Non sei bravo con i soldi
  • Più si regala, meno si ha per se stessi
  • L’unico modo per guadagnare denaro è attraverso il duro lavoro e il sacrificio
  • Avere a che fare con il denaro è una tale seccatura.
  • Più guadagno, più dovrò pagare le tasse
  • Se ne faccio di più, la gente penserà che sono snob
  • Le persone con i soldi sono immorali e avide

Cominciate a notare queste frasi e scrivetele. Non è necessario cambiarli, per il momento.  Basta iniziare a creare una consapevolezza su di loro.

Fase due: sfida la storia

Riprogrammare la tua storia significa lasciar andare le vecchie convinzioni che non ti servono più ma che causano mancanza e conflitti interiori. Un esercizio che condivido con i miei clienti è quello di scrivere tutti i motivi per cui non hanno ciò che desiderano finanziariamente in questo momento. Una volta che hanno finito di scrivere, chiedo loro di tornare indietro e sottolineare tutti i FATTI. I fatti sono solo quelle ragioni che possono essere sostenute in un tribunale e vere per tutte le persone in tutte le circostanze.

Ciò che rimane sono solo pensieri. E i pensieri possono essere cambiati. Quindi, notate cosa è rimasto e poi ponetevi queste domande.

1. Questa convinzione mi sta servendo dove voglio essere ora o in futuro?

2. Questa convinzione è in linea con chi voglio essere in futuro?

3. Questo pensiero mi appartiene o l’ho sentito da qualcun altro?

Una volta che sai cosa vuoi pubblicare, possiamo riformularlo in una storia più positiva.

Fase tre: scrivi la tua NUOVA storia.

Per ogni credenza che non è più in linea con chi vuoi essere o con ciò che vuoi sperimentare in futuro, chiediti.

1. Cos’altro potrebbe essere vero?

2. Cosa vorrei invece?

3. Che sensazioni proverei se facessi questa nuova esperienza?

Fase quattro: Metti le tue nuove convinzioni su RIPETI e con SENTIMENTO

SENTIRE è il segreto. È ciò che sostituisce le convinzioni obsolete con altre nuove e positive. I pensieri si spengono e i sentimenti magnetizzano le persone, i luoghi e le esperienze, riportandoti a te. Il solo pronunciare le parole crea un cambiamento. Il segreto per creare nuove convinzioni che evocano il cambiamento è SENTIRLE come se stessero accadendo ora. Nel momento presente. E più le dici e ci pensi con sentimento, più velocemente il cervello le vede come qualcosa che deve essere immagazzinato per conservare l’energia. Diventa automatico e diventa la tua nuova storia e il tuo nuovo sistema di credenze. Per creare i tuoi paradigmi (il tuo nuovo modo di essere), metti la parola “Io sono” davanti a ogni parola di sentimento che hai scritto nel terzo passo: “Io sono sicuro. Sono al sicuro. Sono in pace. Sono generoso. Sono fiducioso. Io sono abbondante”.

Puoi anche creare le tue affermazioni “la mia parte/la parte di Dio”. Per esempio: “Mentre io do generosamente, l’Universo organizza le cose in modi inaspettati per portarmi abbondanza, anche se non la vedo ancora. Ogni volta che noti che nella tua mente sorgono pensieri dalla tua vecchia storia di denaro, ripeti la tua nuova storia con sentimento. Se potete, portate il maggior numero possibile di sensi in un’immagine ancora migliore. Dove sei? Con chi stai? Che stai facendo? Che cosa vedi, odori, senti, senti? Questo dipinge un’immagine vivida che illumina le parti del cervello che vedono che sta accadendo ora .

Potresti voler avere dei post-it in casa, in macchina o in ufficio, che ti ricordino queste nuove convinzioni che vuoi portare nel tuo essere. Sostituendo i pensieri di scarsità, limitazione e lotta con quelli di abbondanza, generosità e facilità, vi allineerete con l’energia dell’abbondanza e attirerete di più a voi. Assicurati di ricordare a te stesso la gratitudine che hai e di vedere l’abbondanza che ti circonda ovunque. Cerca i segni di sicurezza, protezione, abbondanza e gioia. Quando riconoscete ciò che avete ora, la consapevolezza inizierà a crescere e rispecchierà il cambiamento nella vostra mentalità.

Il tuo cervello ha qualcosa chiamato Reticular Activating System (Ras) che controlla la nostra attenzione e ciò che percepiamo ed è il guardiano delle informazioni. Collega il nostro subconscio con il conscio e porta alla luce ciò che stiamo cercando. Ciò su cui ci concentriamo, cresce. Quindi, più ti concentri sull’abbondanza, la gioia e la sicurezza, più lo vedrai e più ti può arrivare.

0

Rivoluziona le tue convinzioni limitanti con questi suggerimenti facili da usare

Che cos’è una credenza limitante?

Le credenze limitanti, spesso, sono convinzioni che credi siano vere, ma che spesso ti impediscono di andare avanti e crescere. Possono tenerti bloccato in uno stato mentale negativo e impedirti di raggiungere qualsiasi desiderio. Ciò che credi di te stesso e del mondo che ti circonda modella la tua realtà. Ha un impatto su ciò che fai e su ciò che sei in grado di raggiungere, come essere in grado di raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato.

Pensieri come: “Non sono abbastanza bravo”, oppure, “Sono sempre sfortunato quando si tratta di successo e denaro” o “Chi penso di essere per raggiungere questo successo”, sono convinzioni limitanti abbastanza comuni. La chiave è come e cosa facciamo per superarle che è la chiave.

5 semplici modi in cui puoi iniziare a superare le convinzioni limitanti

1. Identifica il tuo obiettivo e qual è la tua convizione limitante.

Affina davvero ciò che ti dice la tua convinzione limitante. È il frutto di un dialogo interiore oppure rispecchia una sensazione interiore? 

2. Metti in discussione e sfida le tue convinzioni limitanti.

Cerca di identificare qual è l’intenzione positiva della tua convinzione limitante. Potrebbe, ad esempio, trattenerti nella tua zona di comfort per evitare il rischio di esplorare strade nuove. 

3. Considera le conseguenze della tua convinzione limitante.

Cosa accadrà se non sarai in grado di cambiare questa convinzione? Come ti farà sentire?

4. Scegli una nuova convinzione positiva e potenziante.

Scegli una nuova credenza potenziante da adottare che vorresti usare in futuro e decidi come applicarla.  Assicurati che questa convinzione sia credibile per te e sostenibile nel tempo.

5. Applica costantemente questa nuova convinzione alla tua vita quotidiana.

Assicurati di applicare questa convinzione alla tua vita ogni singolo giorno. Trova diversi modi per farlo, ad esempio la visualizzazione o le affermazioni quotidiane se questo funziona per te.

Seguire questi passaggi ti permetterà di riconoscere ciò che ti trattiene e fare un lavoro più profondo sulla sua provenienza. Quando implementi questi passatti potrai muoverti verso il raggiungimento degli obiettivi che ti sei prefissato per te stesso e per la tua attività.

Agire

Scrivi quali sono le tue attuali convinzioni limitanti e perché ti impediscono di raggiungere i tuoi obiettivi. Come pensi di essere in grado di superarli?

0

Decluttering: tecniche per riordinare la mente

Di Laura Corallo

Il mondo di stress, preoccupazioni, commissioni, progetti e rumore che tutti dobbiamo sopportare, ci infligge una mente piena di disordine e caos. Se c’è qualcosa che ha bisogno di essere riordinato, è la nostra mente, ma come si fa?

Il cervello è un organo complesso e confuso, il nucleo di noi come esseri umani. La mente è spesso ricoperta dal tessuto cicatriziale di vecchie ferite e traumi, e stratificata in così tanti livelli di coscienza che nemmeno il migliore degli psicoanalisti ha mai risolto.

Quindi, come iniziamo a fare decluttering? In realtà non è difficile, se ci pensi un po’: semplificare non dovrebbe essere reso complesso.

Puoi riordinare la tua mente con semplici azioni ma che possono fare una grande differenza, soprattutto se usate in combinazione. Scegline alcuni da provare e vedi se funzionano per te.

1. Respira. Semplice, eppure efficace. Fai alcuni respiri profondi e poi per qualche minuto concentrati solo sulla respirazione. Concentrati sul tuo respiro mentre entra nel tuo corpo e poi quando esce. Ha un effetto calmante, soprattutto se continui a concentrarti sul respiro quando la tua mente si allontana. Permette anche ad altri pensieri di fluttuare via.

2. Scrivi. Se hai la mente affollata di cose, è utile metterle su carta e toglierle dalla tua mente. Questa è una delle abitudini essenziali. Scrivi i tuoi compiti e le tue idee. In questo modo eviterai che la tua testa si riempia di tutto ciò che devi fare e ricordare.

3. Identifica l’essenziale. Se vuoi semplificare o riordinare, il primo passo è identificare ciò che è più importante nella tua vita e ciò su cui è più importante concentrarti in questo momento. Fai un breve elenco per ciascuna di queste cose.

4. Elimina. Ora che hai identificato l’essenziale, puoi identificare ciò che non è essenziale. Quali cose nella tua vita non sono veramente necessarie o importanti per te? A cosa stai pensando in questo momento che non è nella tua lista? Eliminando il maggior numero possibile di queste cose, puoi toglierti dalla mente un mucchio di spazzatura.

5. Diario. Simile a “scrivilo” sopra, ma con un po’ più di profondità. Tenere un diario (che sia in un diario cartaceo o online non importa) ti aiuta a esplorare diverse aree della tua vita a cui non pensi molto. E questa esplorazione potrebbe permetterti di trovare alcune cose nella tua mente che non ti rendevi conto che esistessero, alcune cose che possono essere eliminate o perseguite. E anche solo mettere questi pensieri in una sorta di diario è un modo per toglierli dalla tua mente.

6. Fai una passeggiata. Uscire e fare un po’ di attività fisica è un ottimo modo per togliersi le cose dalla testa. Mi piace correre o fare lavori in giardino, ma qualunque cosa tu faccia non importa. Spendere un po’ di energia fisica libera la mente.

7. Rallenta. Camminare, parlare, lavorare e guidare più lentamente può fare una grande differenza. È un po’ come se dicessi: “Non sono disposto ad avere fretta nella vita, non importa quali siano le richieste di tempo artificiali che gli altri mi impostono. Voglio prenderla al mio ritmo”. E di conseguenza, anche la tua mente è meno tormentata.

12. Lascia andare. Ti preoccupi di qualcosa? Arrabbiato con qualcuno? Frustrato? Nutrire rancore? Sebbene queste siano tutte emozioni e pensieri naturali, nessuno di essi è davvero necessario. Vedi se riesci a lasciarli andare. Più difficile di quanto sembri, lo so, ma ne vale la pena.

Ora, sostituite “possedimenti” con “pensieri” e “spazio vitale” con “mente” e definirete il disordine mentale.

Hai mai detto: “Il mio cervello non si spegne mai”? Questo è un segno rivelatore che hai una mente disordinata o disordinata. Se è difficile concentrarsi su una sola cosa, ovvero il “monotasking”, o è difficile addormentarsi la notte, è probabile che tu abbia a che fare con una mente disordinata.

Schiarirsi le idee o calmare la mente è un’abilità, un’abilità che si può imparare. Puoi imparare a organizzare la tua mente, in modo da non raggiungere più il punto di un cervello caotico, “sempre attivo”, confuso e confuso. Questa abilità si apprende attraverso la pratica della consapevolezza.

0

Manuale di pulizie di un monaco buddhista – di Keisuke Matsumoto

Manuale di pulizie di un monaco buddhista. Spazziamo via la polvere e le nubi dell’anima. di Keisuke Matsumoto.

Le finestre pulite, dice Keisuke Matsumoto, favoriscono la giusta visione. Attraverso un vetro pulito possiamo osservare fuori senza percepire alcun filtro tra noi e il mondo esterno. E questo ci avvicina alla verità delle cose e ci aiuta ad accettarle per quello che sono.

I monaci buddhisti sono molto attenti alla pulizia del tempio. Lavano i pavimenti tutti i giorni, tirano a lucido bagni e cucine, curano alla perfezione giardini e terrazze. Non è necessario diventare maniaci delle pulizie, piuttosto è un’occasione per rinnovare l’atteggiamento con cui affrontiamo il lavoro domestico  e per riconnettersi con se stessi e con la natura.

Di seguito 15 consigli utili per avere cura di noi stessi e di ciò che ci circonda.

1. Indossa abiti comodi e facili da lavare. Per fare le pulizie i monaci indossano il samue, l’abito da lavoro tradizionale e i loro sandali infradito mentre si coprono la testa con un asciugamano, il tengui. 

2. Scegli strumenti da lavoro semplici e robusti.  Nel tempio le pulizie si fanno alla vecchia maniera, con scopa, paletta, secchio e piumino per la polvere. Nel nostro caso possiamo avvalerci della tecnologia e di elettrodomestici per alleviare la fatica.  Lo stesso per quanto riguarda i detersivi: non c’è bisogno di stipare l’armadietto con decine di flaconi diversi spesso pieni di sostanze non proprio benefiche per la nostra salute e per l’ambiente. Acqua calda, bicarbonato di sodio e aceto possono fare molto.

3. Rispetta le cose che ti circondano. Anche gli oggetti di uso comune contengono una storia: materie prime, tecnologia, lavoro, sudore, invenzioni. Insomma, un’anima. Rendersene conto è un esercizio di consapevolezza. Siate grati alle cose che vi sono state utili – dice Matsumoto – e quando non ne avete più bisogno fatele risplendere di nuova luce donandole a chi ne può fare buon uso.

4. Spalanca le finestre e cambia l’aria in tutte le stanze almeno una volta al giorno. Siamo abituati a stare sigillati dentro case e uffici climatizzati per mantenere la temperatura ideale. Aprire le finestre e respirare l’aria dell’esterno – anche quando è troppo fredda o troppo calda – ci aiuta a entrare in comunicazione con lo spirito delle stagioni.

5. Fare gioco di squadra. I monaci del tempio sono abituati a distribuirsi i compiti e darsi il cambio in modo che tutti facciano tutto, valorizzando le rispettive abilità e competenze. Non sarebbe male applicare lo stesso principio anche in famiglia.

6. Dedica particolare attenzione al bagno e alla cucina perché sono luoghi in cui circola l’acqua. L’acqua è il principio della vita: dobbiamo vivere come se fossimo acqua, in maniera limpida e fluida. Dove è presente l’acqua c’è un sentiero da seguire.

7. Occupati del bucato: lavare, stendere, stirare, piegare e mettere via. Se non lo fai tutti i giorni (o quasi) presto ti ritroverai con troppa roba ammassata e sarà difficile smaltirla. E quando stiri fallo come se stessi eliminando le grinze dal tuo cuore.

8. Fai il cambio di stagione dei vestiti. A fine stagione, in segno di riconoscimento, gli abiti che ci hanno accompagnato e supportato vanno lavati (o portati in lavanderia) e poi riposti con cura per poterli ritrovare in ordine quando ce ne sarà nuovamente bisogno. Grazie a questa attività possiamo percepire lo scorrere del tempo e il ciclo delle stagioni che si rinnova ogni anno.

9. Maneggia piatti e bicchieri con estrema cura facendo attenzione a non farli cadere. I monaci tengono sempre con due mani le loro scodelle. Un gesto funzionale ed elegante allo stesso tempo. Sono i nostri comportamenti a rivelare la capacità di fronteggiare gli eventi; bisogna dare il massimo anche nei piccoli gesti di tutti i giorni.

10. Prima di buttare una cosa vecchia o rotta pensa se non puoi aggiustarla o riutilizzarla. Diamo importanza a ciò che abbiamo piuttosto che inseguire sempre cose nuove. Se siamo capaci di rammendare qualcosa di scucito, saremo anche in grado di ricucire rapporti umani.

11. Quando lavi i pavimenti presta attenzione a ciò che stai facendo e lasciati assorbire dal qui e ora. L’attaccamento al passato e l’inquietudine per il futuro sono pensieri che si addensano nella mente e di conseguenza l’anima finisce con l’allontanarsi dal presente. Per questo i monaci impiegano tanto vigore e attenzione nel pulire i pavimenti, pratica che si concentra sul qui e ora.

12. Non dimenticare di pulire le lampade: servirà per accendere la luce della nostra anima.

13. Quando entri in casa togli le scarpe e mettile al loro posto. Dimenticarsene, e lasciare le scarpe in giro, è segno che lo spirito si sta allontanando dal qui e ora.

14. Pulisci le zanzariere delle finestre. Pensa alla tua casa come a un organismo che respira. Se l’aria passa dai fori ostruiti di una zanzariera sporca, la tua casa non potrà respirare bene. La respirazione è importante: ci mantiene in vita attraverso un continuo interscambio tra ciò che è esterno al nostro corpo e ciò che è interno.

15. Tieni pulito il vialetto di ingresso alla tua casa (se ce l’hai) o il pianerottolo. Questi sono i luoghi in cui ci si saluta quando si esce e quando si entra. Tieni sempre in ordine i pianerottolo, e magari arredalo con una bella pianta. Ti sentirai più in armonia con i tuoi vicini.

L’autore

Keisuke Matsumoto è un giovane bonzo del tempio di Komyoji di Tokyo. È laureato in letteratura, ha una moglie, un figlio, e un blog (in giapponese). In Italia sono stati pubblicati, sempre da Vallardi, altri due suoi libri: Manuale di un monaco buddhista per liberarsi dal rumore del mondo e Manuale di un monaco buddhista per sconfiggere la paura degli altri.

La citazione

Cosa sono le pulizie? Sin dai tempi antichi i giapponesi hanno considerato le pulizie qualcosa di più che una semplice e rozza mansione. In Giappone, nelle scuole elementari e medie, sono gli scolari a occuparsi della pulizia dei locali, cosa che, all’estero, non accade assolutamente. Ciò si verifica perché nel nostro paese fare le pulizie è un concetto che non si riferisce semplicemente a togliere lo sporco dalle superfici, ma è in stretta relazione con lo spazzar via le nubi che oscurano la nostra anima.

0

Come trovare l’equilibrio in una vita complessa

 

C’è un esercizio piuttosto conosciuto che puoi trovare facilmente sui vari siti dedicati alla crescita personale. Si tratta di uno dei cavalli di battaglia di Antony Robbins, probabilmente il life coach più famoso al mondo.
L’esercizio si chiama la ruota della vita, uno dei migliori strumenti di crescita e sviluppo personale e serve a ottenere una fotografia il più possibile chiara dell’andamento della tua vita nei diversi settori che la compongono. È uno strumento estremamente semplice, ma può fornire molte informazioni su come stai vivere e su come differisce dal modo in cui vuoi vivere. La ruota della vita è una carta circolare unica per ogni individuo che la utilizza. Quando lo usi e lo applichi, può aiutarti a bilanciare tutti gli aspetti importanti della tua vita e assicurarti di concentrarti sulle cose giuste.

Pensa alla tua vita come se fosse un cerchio suddiviso in spicchi, come quelli dell’immagine.
Ragiona un attimo su ogni spicchio e domandati quanto sei soddisfatto, da 0 a 10 di quella specifica area della tua vita. Alla fine puoi colorare ogni spicchio in base al voto che ti sei dato. Per esempio se sei soddisfatto al massimo della tua salute colora lo spicchio corrispondente per intero. Se hai dato all’area delle relazioni il voto pari a 5, dovrai colorare lo spicchio solo a metà. E così via.

L’immagine che ottieni alla fine rappresenta la forma della tua ruota della vita. Se i vari aspetti che la compongono sono in equilibrio, avrai una ruota bella rotonda, e quindi funzionante. Se invece ti ritrovi con una ruota tutta ammaccata da una parte o dall’altra, significa che alcuni ambiti della tua vita (quelli ammaccati appunto) hanno particolare bisogno della tua attenzione.

Il passaggio successivo dovrebbe essere quello di agire in modo da migliorare gli aspetti più deboli della tua vita, quelli che ti rendono insoddisfatto.

 

Definizione della Ruota della Vita

Un punto di partenza naturale per la ruota della vita è definire cos’è effettivamente e perché le persone la usano. La Ruota della Vita (a volte chiamata ruota della vita) è un diagramma circolare composto da sette aree chiave della tua vita. Per utilizzarlo, devi valutare ciascuna di queste aree su una scala da 1 a 10. Questo ti dà una rappresentazione visiva di dove sei soddisfatto e concentrato e dove devi spendere più energia.

La ruota della vita ènata negli anni ‘1960come strumento di business e life coaching, ma si è evoluta nel corso degli anni man mano che sempre più persone l’hanno utilizzata e applicata. È ancora uno dei preferiti dai business coach ed è stato reso popolare da artisti del calibro di Zig Ziglar, Tony Robbins, Paul J. Meyer e altri. Sebbene sia ancora uno degli strumenti preferiti per il career coaching e il business coaching, molte altre persone lo hanno adottato per aiutare a trovare l’equilibrio nella vita.

Scopo e applicazione

Questo strumento è utilizzato da tutti, dai leader religiosi agli psicologi, ai business coach e ai life coach. È ottimo come strumento di coaching perché non richiede molto tempo, ma dà agli allenatori un’idea di come sta andando la propria vita. Lo scopo della ruota della vita è quello di dare un punteggio oggettivo a come stanno andando le aree della tua vita in modo da poterle monitorare nel tempo. Vedendo dove stai avendo successo e dove stai fallendo, puoi iniziare a sviluppare un piano dicrescita personaleper migliorare tutte le aree della ruota.

Categorie Ruota della Vita

Poiché è circolare, le categorie nella ruota della vita non sono in un ordine particolare. Questo è il punto. Vuoi avere un equilibrio tra ciascuna di queste aree. Le categorie che compongono la ruota della vita sono:

  • Carriera
  • Finanziario
  • Spirituale
  • Fisico
  • Intellettuale
  • Famiglia
  • Sociale

Carriera

Quest’area si applica sia che tu possieda un’attività, lavori come libero professionista, sia che tu sia impiegato in un’azienda o addirittura che tu sia in pensione. Dai un’occhiata a come stai andando nella tua carriera in termini di guadagni, responsabilità, sviluppo personale, crescita del percorso di carriera o qualsiasi altra cosa sia importante nella tua attività. Trascorri molto del tuo tempo a lavorare, quindi vuoi assicurarti di avere le giuste competenze, prospettive, gestione, idee e posizione lavorativa per diventare felice nella tua carriera.

Finanziario

Sebbene sia facile avere una certa sovrapposizione con gli affari e la carriera, la categoria finanziaria riguarda più le tue finanze personali. Il tuo punteggio dovrebbe riflettere come ti senti riguardo al denaro e se stai raggiungendo gli obiettivi che ti sei prefissato in questa sezione della ruota.

Spirituale

Indipendentemente dal vostro sistema di credenze, quest’area è ancora valida. Come stai andando nella tua pratica spirituale? Hai una pratica spirituale costante? Senti di dover dedicare più tempo a concentrarti su di esso? Che si tratti di religione, meditazione, consapevolezza o semplicemente di essere in contatto con le leggi dell’universo, è bene controllare come stai andando qui.

Fisico

Questo è incentrato sulla salute e sul benessere. Ciò includerebbe la dieta, l’esercizio fisico, la salute medica generale e la cura di sé. Cerca di non preoccuparti troppo della tua immagine corporea, ma valuta oggettivamente quanto sei sano a questo punto della tua vita.

Intellettuale

Questa categoria della ruota è focalizzata sul livello a cui siete stimolati intellettualmente. Molte persone usano quest’area della ruota per guardare alla lettura, all’apprendimento, ai viaggi, alla cultura e al perseguimento dell’istruzione.

Famiglia

Ciò include le relazioni con i tuoi parenti stretti e con importanti membri della famiglia allargata. Ti senti come se avessi relazioni felici, sicure e amorevoli? Ci sono persone o gruppi specifici della tua famiglia a cui vorresti essere più vicino o con cui vorresti avere rapporti migliori?

Sociale

Infine, arriviamo ai social. Per raggiungere l’equilibrio nella ruota della tua vita, devi anche riempire la tua tazza con l’interazione sociale. Ciò include le tue relazioni con i tuoi amici e colleghi, ma anche il tuo programma sociale e il modo in cui trascorri il tuo tempo. Forse vuoi intraprendere attività diverse quando stai socializzando o trovando un nuovo gruppo di amici che condividono un interesse simile.Semplifica il corso della tua vita

Compila il diagramma della ruota della vita

La ruota della vita ha anelli che crescono da piccoli al centro a grandi all’esterno. 1 sarebbe il centro del cerchio e 10 il bordo. Disegnerai un punto per ciascuna delle 7 aree che rappresenta il punteggio che le hai assegnato. Da lì, disegnerai linee rette per collegare ciascuno dei punti alla categoria accanto ad esso. Questo ti darà una forma che mostrerà dove sei forte e dove devi migliorare.

Usa la ruota per valutare la tua posizione attuale

È incredibile come questa immagine possa mostrarti immediatamente l’equilibrio attuale di ogni area della tua vita. Quando vedi quali aree si avvicinano al centro del cerchio e quali cadono vicino all’esterno, si illuminerà dove ti trovi oggi. Da questo oggetto visivo è possibile iniziare a determinare ciò che si vuole continuare, eliminare, migliorare, apprendere o ottenere.

Stabilisci i tuoi obiettivi e costruisci un pianoforte

Una volta che hai una visione concreta e obiettivo della ruota della vita, puoi iniziare ad agire. Il passo successivo è costruire il tuo piano di sviluppo personale e fissare i tuoi obiettivi per ogni area. Ti consiglio di fissare obiettivi specifici per ciascuna delle categorie della ruota in modo da poterli mantenere concentrati.

Per rendere questi obiettivi il più efficace possibile, dovrebbero essere obiettivi SMART, o il più vicino possibile a quello. Ciò significa che dovrebbero essere specifici, misurabili, realizzabili, realistici e tempestivi. Fissando obiettivi che puoi dire definitivamente di aver raggiunto o mancato, sarai in grado di monitorare i progressi e mostrare miglioramenti.

Rivisita spesso la Ruota della Vita

Mentre la Ruota della Vita può essere perspicace la prima volta che la usi, il vero valore deriva dal renderla una pratica. Controlla te stesso regolarmente nel tempo e dai nuovi punteggi. Puoi salvare e confrontare le tue ruote per vedere cosa sta cambiando nella tua vita mentre implementi i tuoi piani.

Crea la tua categoria

Quando si utilizza la ruota della vita come strumento di coaching per se stessi o per gli altri, tutte le aree tradizionali potrebbero non essere direttamente applicabili. potresti avere qualcosa nella tua vita che è più importante di una o due delle categorie standard. Sentiti libero di sostituire una o due categorie o di scrivere interamente le tue sette categorie. Inizia con una ruota vuota e scrivi nelle categorie, quindi esegui l’esercizio con lo strumento.

Puoi davvero adattare queste aree a ciò che è più importante per te quando si tratta di semplificare la tua vita.

Crea la tua ruota all’interno di ogni categoria

Dopo aver compilato ed esaminato la ruota originale, potresti vedere una o due aree su cui vuoi davvero concentrarti. Ad esempio, se ti senti bene per la tua salute, i tuoi amici, le tue relazioni e la tua carriera, ma senti di dover migliorare finanziariamente, puoi creare la tua ruota per questo. Le sette categorie all’interno della finanza potrebbero includere cose come il budget, l’atteggiamento nei confronti del denaro, il reddito, i risparmi, gli investimenti, le donazioni di beneficenza e le tasse. Puoi vedere come prestare attenzione a ciascuna delle aree all’interno di una categoria può aiutarti a fissare obiettivi migliori e raggiungere il successo.

Lo scopo della ruota è quello di prendersi il tempo necessario per concentrarsi sulle aree della propria vita e determinare come raggiungere un maggiore equilibrio. Non capita spesso di prendersi il tempo necessario per valutare davvero come stiamo andando in modo obiettivo. Se correttamente eseguita, alcuni dei vantaggi della ruota della vita includono:

  • Migliore consapevolezza di sé
  • Miglioramento della definizione degli obiettivi
  • Capacità di bilanciare tutte le aree della tua vita
  • Un framework per il self coaching che è più economico di un coach o di un terapeuta a pagamento
  • Eliminazione delle cose che ti fanno perdere l’equilibrio o ostacolano la tua vita
  • Una visione di come stai crescendo nel tempo

Una volta che hai una chiara comprensione della ruota della vita e delle aree che dovrebbe valutare, il passo successivo è iniziato. 

Prendi per esempio una persona molto dedita al lavoro e alla carriera. Ha avuto successo, è soddisfatta di quello che ha ottenuto, ma si rende conto di avere trascurato un po’ la famiglia. O di non essere stato abbastanza attento alle esigenze del corpo e della salute. Potrebbe decidere di mollare un po’ sul lavoro per recuperare tempo ed energie da dedicare alla famiglia, o alla salute.
Oppure un’altra persona che ha dato molto alla famiglia, ha cresciuto dei figli, ha supportato il marito nella carriera. Ecco che a un certo punto però si sente scontenta, capisce di avere sacrificato passioni e interessi e ora vuole aggiustare un po’ il tiro migliorando nell’area del lavoro o del tempo per se stessa.

Questo è il senso dell’esercizio, così come viene tradizionalmente proposto.
Io l’ho fatto e ne ho tratto le mie considerazioni, che forse si allontanano un po’ dall’idea originale.

Ecco cosa ho imparato io dalla ruota della mia vita

1. Il giudizio è soggettivo

Il voto che mi sento di dare a ognuno degli ambiti della mia vita è per forza di cosa soggettivo. Dipende dall’importanza che attribuisco a ogni spicchio, dalle mie aspettative e da come percepisco la mia condizione attuale. Dipende, in ultima istanza, dai miei valori e aspettative. Non è mai un giudizio obiettivo.

2. Non è tutto o bianco o nero

La cosa più importante che ho imparato facendo l’esercizio è che la vita è fatta di tante cose. E difficilmente queste cose vanno tutte malissimo (o benissimo) nello stesso tempo. Guardare la propria vita in questo modo aiuta a valutare la nostra situazione con equilibrio.

3. Non è sempre positivo fissarsi sullo spicchio ammaccato

Non è detto che focalizzarsi sull’aspetto critico sia sempre una buona idea. Non lo è, per esempio, se già da molto tempo la tua attenzione e le tue energie sono focalizzate lì, eppure non riesci a ottenere quello che vuoi.
Se ti sei un po’ fissato sul tuo spicchio debole e malgrado i tuoi sforzi non ottieni risultati, dovresti prendere in considerazione l’idea di lasciare andare e dirigere la tua attenzione altrove. Questo non significa mollare, o rinunciare. Ma solo andare a pescare nuova linfa e nuove energie altrove.


4. Energia, fiducia e novità

Per risolvere i problemi, per ottenere dei miglioramenti, per trovare strategie efficaci per raggiungere dei risultati, serve energia. Qualunque sia la tua area critica – il lavoro, i rapporti di coppia, la forma fisica – per occupartene nel modo giusto devi stare bene. Avere forze, essere lucido, affrontare le situazioni con un pizzico di ottimismo e di fiducia.
E da dove prendi l’energia, la fiducia, l’ottimismo?
Dagli spicchi della tua vita che funzionano meglio.
O anche da quei settori che magari hai completamente trascurato perché non ti è mai venuto in mente che potevano essere importanti.

Ecco quindi che secondo me, se la tua ruota è un po’ ammaccata e malgrado il tuo impegno non riesci a raddrizzarla, puoi provare a fare due cose:

1. Non trascurare i tuoi settori forti, non darli per scontati. Coltiva la gratitudine per tutto quello che ti rende felice. E attingi da lì, a piene mani, energia e fiducia da riversare negli aspetti critici. Molla per un po’ la tua bestia nera, quel preciso aspetto della tua vita che ti rende scontento. Anche perché se ti dedichi per troppo tempo a raggiungere obiettivi nello stesso settore della tua vita, prima o poi, anche i settori che adesso ti sembra vadano bene, potrebbero risentirne.

2. Cerca di capire se per caso non c’è qualche aspetto che stai trascurando per il semplice fatto che non gli dai importanza. Per esempio, non hai mai pensato a risparmiare perché quello che guadagni, poco o molto che sia, preferisci spenderlo e goderti la vita. Prova per un mese a registrare le tue spese, fai qualche piccola rinuncia e valuta quanto riesci a mettere da parte. Potresti scoprire che risparmiare ti fa sentire più sicuro e più capace di controllare la tua vita.
Oppure forse non hai preso mai in considerazione l’aspetto della condivisione. Prova a fare qualcosa per gli altri, e vedi come questo ti fa sentire. Potresti scoprire gioie inaspettate.

Tutto questo ovviamente non significa trascurare gli aspetti critici della nostra vita, non agire, rassegnarsi, o accontentarsi. Significa invece cercare uno sviluppo equilibrato, per impedire che lo spicchio debole, la fonte del nostro scontento e della nostra insoddisfazione, si trasformi in un buco nero in cui finiscono per collassare tutti gli altri spicchi.

 

0

Raggiungere gli obiettivi: una questione di abitudine

La cosa più importante che ho capito da quando ho cominciato a interessarmi di crescita e sviluppo personale è che gran parte delle nostre chance di successo si giocano sulle abitudini.
Ho cominciato a dare la giusta importanza alle abitudini leggendo due meravigliosi blog di crescita personale: Zenhabits di Leo Babauta, ed EfficaceMente di Andrea Giuliodori. Sono due blog molto diversi tra loro, uno in inglese e l’altro in italiano, trovo che in qualche modo si compensino tra loro.

Ma cosa sono le abitudini e perché sono così importanti?

L’abitudine è un comportamento ripetuto. Qualcosa che facciamo ogni giorno, o magari anche una volta a settimana, ma con regolarità. L’abitudine è comoda: una volta che l’abbiamo instaurata fa parte della nostra vita, e ci viene naturale. Ci costa poca fatica; anzi se l’abitudine è profondamente radicata, facciamo fatica a farne a meno.
La potenza delle abitudini sta nella ripetizione: come la goccia d’acqua, anno dopo anno, può bucare la roccia, una buona abitudine può portare a risultati eccellenti, mentre una cattiva abitudine può danneggiare la nostra vita anche in modo irrimediabile.

Buona parte degli obiettivi che ci poniamo nella vita possono essere tradotti nella somma di piccoli (o grandi) gesti da compiere su base quotidiana.
Gli esami universitari si superano con l’abitudine a studiare ogni giorno. Acquisendo l’abitudine di scrivere tutti i giorni si può portare a termine un romanzo. La forma fisica si raggiunge con l’abitudine all’esercizio e a una buona dieta. Una buona consapevolezza di sè scaturisce da abitudini come meditare o scrivere un diario personale. Una migliore condizione economica può essere favorita dall’abitudine al risparmio.
Tutte azioni che prese singolarmente non appaiono di certo clamorose, ma che ripetute giorno dopo giorno arrivano a dispiegare i loro effetti aiutandoci in modo determinante a raggiungere i nostri obiettivi.

Lasciare andare i risultati e concentrarsi sul processo

Capire il legame tra le abitudini e gli obiettivi significa concentrarsi sul processo e non sul risultato.
I risultati sono nel futuro. Ci sentiamo sopraffatti se pensiamo a quanto lavoro ci aspetta per raggiungerli. Abbiamo il timore di non farcela, e questo crea ansia.
Il processo è nel presente e può essere molto più rassicurante: significa compiere una certa azione (o un insieme di azioni), farlo qui e ora e dimenticarsi tutto il resto. L’obiettivo enorme, distante, difficile da raggiungere, lo possiamo anche dimenticare e buttare così alle ortiche tutta l’ansia di fallimento.
Le abitudini sono quello che ci serve a mantenere l’attenzione focalizzata sul processo. Come i piccoli mattoni che uno sull’altro, giorno dopo giorno, si trasformano in una casa.

Le strategie migliori per acquisire nuove abitudini

I segreti per acquisire nuove abitudini sono essenzialmente due: iniziare con poco, e cambiare una abitudine alla volta.

Iniziare con poco significa davvero poco. Non un’ora, e nemmeno mezza. Una manciata di minuti sono più che sufficienti per cominicare. Meditare per due minuti, mettere le scarpe da ginnastica e fare il giro dell’isolato, sistemare una mensola della libreria, scrivere per dieci minuti, studiare una pagina di libro. È bene fissare inizialmente proprio un obiettivo minimo, così piccolo che quasi non richiede alcuno sforzo. Basta farlo adesso: chiudere gli occhi e oplà, passare all’azione. E per oggi non ci pensi più.
Ripeti ancora domani, e dopo domani. Dopo una settimana fai il primo incremento. Raddoppia il tempo che stai dedicando alla tua attività. Per esempio medita per 4-5 minuti, o esci a camminare per 10, e via dicendo. Tieni il ritmo per un’altra settimana, e poi incrementa ancora.
Questa modalità estremamente graduale funziona molto bene per instaurare abitudini durature.
La gradualità è rassicurante, allontana l’ansia. Se cominci con pochissimo non puoi fallire. Puoi gratificarti per il piccolo passo compiuto oggi e questo rafforza le buone intenzioni per il domani.

Cambiare una abitudine alla volta. Acquisire una nuova abitudine non è propriamente facile. La scelta migliore è farlo in modo semplice, cominciando con poco (come si è detto sopra).
Complicarsi la vita cercando di applicare la procedura su più abitudini contemporaneamente non è una buona idea. Aumenta il rischio di fallire. Il concetto è sempre quello di chiedere poco a se stessi, di conservare energie, per potere assumere una prospettiva di lungo periodo. Cercare di cambiare troppe cose assieme è confusivo e rischia di farci gettare la spugna troppo presto.
Non posso cominciare da oggi a fare 10 cose che fino a ieri non facevo e sperare che tutto mi venga facile. Meglio prendere una abitudine alla volta, sperimentarla per un mesetto, lasciare che si sedimenti, che diventi parte della nostra routine quotidiana. Alla fine del mese possiamo tirare le prime somme.
Ci piace?
È utile per l’obiettivo che voglio raggiungere?
Se la risposta è sì, allora ok, vogliamo continuare.
Questo mese è stato sufficiente? Siamo a nostro agio con questa nuova abitudine? Siamo pronti a darla per acquisita?
Se la risposta è sì, allora possiamo pensare di passare a una successiva buona abitudine. Se la risposta è no, niente fretta. Forse abbiamo bisogno di un altro mese per consolidare la nostra nuova abitudine.

 

 

0

Abitare la terra: il progetto di Louise Mc Keever

Irlandese di nascita, Louise Mc Keever è una cestaia, costruttrice e insegnante che lavora sia in Francia che in Irlanda. Formatasi con cestai in tutta Europa, si dedica a questo antico mestiere, creando cestini originali e funzionali con vimini ottenuto localmente in cui incorpora elementi selvatici, come foglie di tifa, steli di tarassaco o vari tipi di corteccia. Insieme a Mathieu Munsch ha avviato, nel 2021, il progetto Habiter la Terre, senza beneficiare di programmi o fondi dell’UE, nel villaggio di La-Grande-Fosse nel Parco Naturale Regionale dei Vosgi, per promuovere pratiche di vita autonome radicate nel rispetto della natura e nuove prospettive per nuovi modi di vita in un contesto rurale che sono all’avanguardia di un cambiamento culturale ecologico. 

“Dopo aver vissuto vent’anni in città abbiamo deciso di mollare tutto e trasferirci in un villaggio rurale di 130 persone nel mezzo del Parco Naturale Regionale dei Vosgi per sperimentare uno stile di vita radicato nel rispetto della natura.  Avendo entrambi avuto esperienza di insegnamento all’università e di formazione nell’educazione popolare, abbiamo usato le nostre competenze di educatori pstiamo dedicando il nostro tempo a insegnare le abilità della terra, relative all’edilizia naturale e ad altre pratiche di vita autonoma come la ricerca di cibi selvatici, la fermentazione e altri metodi di conservazione, la cura di un frutteto e la tessitura con salice e altre fibre naturali.

La casa è stata costruita con l’aiuto di 75 volontari, utilizzando solo materiale naturale e di recupero e progettata secondo i principi della passività solare e dell’autosufficienza energetica. I volontari, di età compresa tra i 16 e i 35 anni, avevano competenze di costruzione naturale in intelaiature in legno, pareti in balle di paglia e intonaci di terra. Ora che la nostra casa è finita e che siamo in grado di vivere nel villaggio a tempo pieno.

Lo spazio abitativo è stato progettato per dimostrare come le case possano adattarsi ai cambiamenti climatici. La struttura è stata progettata per essere solare-passiva: il posizionamento delle finestre, la gronda del tetto, il materiale utilizzato all’esterno e all’interno sono stati scelti in modo da massimizzare i benefici dell’energia solare e ridurre al minimo la necessità di una fonte esterna di riscaldamento o raffreddamento. I materiali sono stati scelti tenendo conto sia della loro disponibilità locale che delle loro potenzialità isolanti e di accumulo termico. Quindi materiali naturali: le fondamenta sono state gettate con pietre e calce locali, il muro è stato rialzato con balle di paglia e intonacato con la nostra terra locale, e la struttura portante del tetto è stata rialzata con abeti di Douglas locali abbattuti dal bosco vicino e utilizzati come tronchi rotondi in modo da ridurre al minimo l’impatto energetico che sarebbe derivato dal processo di macinazione. Il tetto è costituito dal manto erboso che è stato spostato quando abbiamo gettato le fondamenta per la nostra abitazione.Tutti i colori utilizzati nell’intonaco sono stati ottenuti da vene di argilla presenti localmente, in modo da far risaltare i colori naturali dell’ambiente locale e mostrare la bellezza delle tecniche costruttive vernacolari.

Oltre a tutto questo, va detto che il budget per la nostra casa ammontava a un costo totale di 16.000 euro, il che la rende altamente replicabile come forma di alloggio a basso reddito e ad alte prestazioni.

Trovare il punto di equilibrio in cui sostenibilità, qualità della vita/estetica e convenienza si intersecano è stato possibile grazie alla scelta dei materiali, alle tecniche costruttive e al design intelligente. In effetti, ciò che il nostro progetto ha dimostrato innanzitutto è che l’autocostruzione di abitazioni ad alte prestazioni in paglia e argilla a costi minimi è accessibile a un gran numero di persone, siano esse professionisti dell’edilizia o meno. In questo modo, intendevamo dare un esempio replicabile per una vita rurale resiliente nel 21° secolo.
 
Gli edifici generano quasi il 40% delle emissioni annuali di gas serra. Inoltre, il consumo energetico giornaliero dei loro utenti deve essere aggiunto alle loro impronte nel tempo. Costruendo a mano abitazioni più piccole con materiale naturale e riscoprendo l’artigianato vernacolare, l’impatto ecologico di un edificio può essere drasticamente ridotto, se non ridotto quasi a zero, così come i loro costi energetici a lungo termine.

“Il nostro progetto è un tentativo di allontanamento radicale da questo modello economico globale, rimettendo al centro la vita a livello di comunità locale e valorizzando la diversità globale delle specificità dei luoghi. Mentre costruire con il cemento è diventato sintomatico di questo processo di omogeneizzazione globale guidato da un sistema economico progettato per favorire il veloce e il più economico, gli edifici ecologici vernacolari possono aggirare questo colosso promuovendo al contempo una rinascita culturale delle alternative locali”.

 
0

Il mulino calabrese nato grazie al crowdfunding, miglior forno d’Italia

Il Mulinum di San Floro (CZ), l’azienda fondata dal trentenne calabrese Stefano Caccavari (diventato a soli 35 anni Cavaliere al Merito) è stato il primo caso di crowfunding per un’azienda agricola in Italia. I suoi prodotti, realizzati nella sede idell’azienda Castelnuovo-Tancredi in Val D’Orcia, hanno vinto il Premio Roma, l’iniziativa della Camera di Commercio dedicata ai migliori forni d’Italia. Stefano Caccavari, imprenditore appassionato di tecnologia e natura, produce il suo pane in campagna, utilizzando i grani antichi e i cereali poveri come la segale.

Tutto è cominciato nel 2014. L’imprenditore, per difendere il piccolo comune di San Floro dalla creazione di un impianto di discarica, aveva avviato l’Orto di Famiglia di San Floro, un progetto agricolo di custodia del territorio dove le famiglie di tutta la provincia possono avere un piccolo orto già avviato e raccogliere le proprie verdure biologiche.Grazie alla sua reazione le ruspe si sono fermate, e invece di una vallata di rifiuti tossici sono nati tantissimi orti di famiglia, messi in piedi con successo dal giovane. «Sin da piccolo ho sempre sentito la necessità di mettermi a disposizione per assicurare sviluppo al mio territorio e alla mia comunità – spiega in una intervista a Repubblica -. Per questo motivo, mi sono sempre guardato intorno con grande curiosità, ho divorato e tuttora divoro libri di studiosi e imprenditori per trovare soluzioni efficaci da condividere con la comunità che sono riuscito a creare attorno a me, al nostro progetto».
Stefano ha iniziato con un crowdfunding, nel 2016, raccogliendo fondi su Facebook per recuperare i mulini a pietra. Così, partendo dal piccolo borgo di San Floro, nel punto più stretto fra Jonio e Tirreno, Caccavari è diventato un simbolo, con le tecniche moderne del marketing, mischiato alla memoria contadina. Ecco quindi il recupero delle qualità antiche come il farro monococco, il senatore Cappelli, il grano tenero Verna: tutti macinati a pietra di quarzo francese, a freddo.

Mulinum Toscana, inaugurata un anno fa, nell’azienda Castelnuovo-Tancredi ha vinto in due categorie: quella dei pani funzionali arricchiti ai cinque semi (girasole, sesamo, lino, papavero blu, zucca) e poi il pane con i cereali minori, un’antica varietà di segale, recuperata e coltivata in Mulinum. “Un cereale usato per la zootecnia, insomma in genere è mangime per animali: noi invece abbiamo creato un pane buono chiamato “hermano”, che sarà al centro della ‘Festa della Trebbiatura’ di quest’estate. La segale è un cereale minore, uno scarto: noi lo valorizziamo, come se dal piombo venisse fuori un’opera d’arte”.

Il polo di San Floro (Catanzaro) e quello di Buonconvento (Siena) hanno una funzione diversa: il primo è la base per l’e-commerce, l’altro sta al centro del granaio d’Italia e offre – oltre ai prodotti e a una pizzeria – corsi di panificazione e di aggiornamento. e sono fornitori di resort e ristoranti della zona”.

Oggi Caccavale, che possiede dieci mulini, si sta interessando all’acquisto di vecchi casolari alle porte della città, per recuperarli e valorizzarli. !Il mio sogno è aumentare la collezione e la valorizzazione dei grani antichi: mi vengono in mente il Gentil Rosso, il gentil Bianco che hanno quasi cento anni di vita”..

0

Come lavorava Pablo Picasso

Nessun altro artista nella storia è stato così famoso ai suoi tempi come Pablo Picasso: decine di milioni di persone in tutto il mondo conoscevano il lavoro dell’artista e gli è stato attribuito il merito di aver influenzato tutti i principali movimenti artistici del 20° secolo. In questo articolo esamineremo la vita e l’opera di Pablo Picasso, uno degli artisti più influenti di tutti i tempi. Vedremo come nasce la sua arte, i suoi inizi e l’evoluzione del suo lavoro. Daremo un’occhiata ad alcune delle opere che gli hanno fatto guadagnare un livello di fama goduto da nessun altro artista, prima o dopo di lui.

Picasso era un artista che attirava l’attenzione ma anche un personaggio controverso: un donnaiolo, di fede comunista e stalinista e genio, ammirato per la sua innovazione e il suo talento. Fu insultato dai nazisti, ma protetto dalla sua stessa fama durante l’occupazione tedesca di Parigi. Divenne anche un politico, per un breve periodo di tempo, in particolare con il dipinto di “Guernica”, una delle sue opere più famose dipinta nel 1937, ispirata dalla guerra civile spagnola e una delle sue opere più famose.

In generale, però, nonostante la sua ben nota associazione comunista, Picasso non era un artista politicamente guidato. Invece la sessualità, o almeno la forma femminile, ha rappresentato il soggetto più comune nella sua arte, in opere come “Donna Nuda” del 1910, “Il Sogno” del 1932 e il dipinto che ha dato il via al cubismo nel 1907, “Les Demoiselles d’Avignon”. Picasso è stato un artista incredibilmente prolifico, producendo circa 50.000 opere d’arte durante la sua vita. Era noto per la sua instancabile etica del lavoro e la sua implacabile creatività. Picasso lavorava spesso su più opere contemporaneamente e la sua produzione artistica era alimentata dalla sua passione per la sperimentazione e l’esplorazione di stili e tecniche diverse. Inoltre, la sua capacità di lavorare rapidamente e la sua dedizione al suo mestiere gli hanno permesso di produrre una grande quantità di lavoro nel corso della sua carriera.

La fama di Picasso si irradiava da Parigi, ma non è qui che inizia la sua storia. L’artista nacque in Spagna, figlio di un insegnante d’arte. La storia narra che quando Picasso iniziò a dipingere da bambino, suo padre artista diede un’occhiata al suo lavoro, diede i suoi pennelli a suo figlio e non dipinse mai più. Vero o no, il punto è che potrebbe essere vero. Picasso era un artista di talento che ha avuto una carriera sorprendentemente prolifica. Nato nel 1881 a Malaga, in Spagna, alla fine produsse un corpus di opere che comprendeva 22.000 creazioni, non solo dipinti ma anche sculture, mosaici, ceramiche e scenografie, prima di morire nel 1973 a Mougins, in Francia.

 

0

Sei abilità apprese attraverso l’educazione artistica

Sapevi che frequentando un corso d’arte non impari solo abilità artistiche ma molto di più? Oggi vi spiego 6 grandi abitudini apprese leggendo o sperimentando forme d’arte, dalla pittura alla fotografia e fino alla scultura. Il collegamento tra l’educazione artistica e le tante abilità che vanno ben oltre lo studio nelle aree più grandi della vita non sono così immediate: costruzione del carattere, connessioni di successo, occupazioni e carriere future. Ecco le 7 grandi abitudini e abilità acquisite attraverso l’educazione artistica:

1. Risoluzione dei problemi

Quando stai fissando una tela bianca, non hai altra scelta che creare qualcosa che non c’era in origine. Quando crei un’opera d’arte, non prendi nulla e lo rendi qualcosa prendendo decisioni lungo il percorso. Questo è ciò che ti insegna l’educazione artistica. Devi farti delle domande, rispondere e implementarle da solo. Quale tecnica devo usare? Quali colori devo miscelare per realizzare questo colore speciale? Ci sarà sempre una serie di problemi interni per i quali dovrai trovare soluzioni.

2. Capacità di osservazione

Quando crei arte, devi essere presente nel momento. Prendendo l’esempio del disegno o dello schizzo, devi imparare a guardare le cose come sono davanti a te, e non una nozione preconcetta di esse. Le lezioni d’arte ti insegnano a prendere le cose come sono, a vederne davvero ogni dettaglio e a trasmetterlo su carta.

3. Disciplina

La disciplina è un’abilità molto importante quando si pratica l’arte ed è richiesta in ogni dinamica insegnante/studente. Ascoltando attentamente, prestando attenzione in classe e seguendo le istruzioni, si progredisce nella conoscenza della materia. Ma solo coloro che prendono sul serio le loro lezioni, che fanno i compiti a casa e che si esercitano nel loro tempo libero diventeranno grandi artisti.

4. Capacità organizzative

Devi organizzare il tuo spazio per il successo. Uno spazio di lavoro disordinato riflette una mente disordinata. Le lezioni d’arte ti insegnano a tenere in ordine il tuo spazio, a prendere solo ciò di cui hai bisogno, a pulire i materiali usati e a mettere via tutto dopo ogni sessione. Questo è previsto in ogni corso d’arte che insegniamo, e gli studenti prendono l’abitudine di organizzarsi.

5. Espressione di sé

L’arte è lo sbocco per la creatività e l’espressione di sé. Con ogni pennellata presa e ogni schizzo gettato sulla tela, crei i tuoi sogni, la tua visione, il tuo capolavoro. La pratica delle arti permette la costruzione di  un ambiente favorevole all’espressione di sé: privo di giudizi, creativo e solidale.

6. Superare la zona di comfort  

Non è facile provare qualcosa di nuovo. Per coloro che non hanno mai dipinto, ci vuole un vero coraggio solo per prendere in mano un pennello. Anche per coloro che hanno esperienza nelle arti visive, è difficile provare un mezzo sconosciuto: chi dipinge con l’acrilico ha il terrore di usare i colori ad olio, chi disegna ha paura di iniziare a dipingere. Questo perché tutti abbiamo paura di fallire. Non importa quanto siamo talentuosi o artistici, non è facile uscire dalla nostra zona di comfort. Nelle lezioni d’arte si impara a sperimentare il colore, attraverso mezzi, tecniche e materiali diversi. Si impara così a provare cose nuove senza conoscerne il risultato.