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Il lavoro dei prossimi anni avrà queste caratteristiche

Il lavoro del futuro sarà flessibile, deskless e smart. Questo è il risultato di una tendenza sempre più diffusa in cui le aziende stanno adottando nuove tecnologie e modelli di lavoro per migliorare l’efficienza e la produttività.

Un’indagine sul mondo del lavoro
Boston Consulting Group (BCG), multinazionale di consulenza americana, ha redatto uno studio intitolato “The Employer’s Report Card on the Future of Work” per determinare quanto le aziende siano pronte ad abbracciare il cambiamento. Il sondaggio è stato condotto attraverso interviste con manager di circa 350 aziende in 47 paesi in tutto il mondo, oltre un terzo dei quali erano nella C-suite (all’insieme dei dirigenti più importanti di una azienda). Hanno fornito le loro prospettive sull’importanza di 12 dimensioni chiave per lo sviluppo del lavoro verso modelli futuri e sui progressi compiuti dalle aziende verso questi indicatori. Le dimensioni possono essere suddivise in quattro macro categorie: come lavoriamo, come conduciamo il lavoro, come ci organizziamo e di cosa abbiamo bisogno.

Matteo Radice, Direttore Direttore e Partner di BCG, ha spiegato: “I grandi eventi che hanno investito la società moderna negli ultimi anni hanno accelerato trasformazioni latenti, dando una spinta al mondo del lavoro che, se sfruttata, può generare un valore significativo per le aziende e soddisfare le rinnovate esigenze dei lavoratori. Pertanto, per essere veramente pronte alle sfide del futuro del lavoro, le aziende devono investire tempo e risorse per evolversi in modo appropriato.”

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Complessità a livello globale e italiano
Le aziende globali sono ancora indietro nella trasformazione in dimensioni orientate alle persone. Solo il 9% è all’avanguardia nella leadership generativa e solo il 5% ha una ricerca di talenti nuovi e diversi. Alcune aziende hanno fatto progressi nella cultura aziendale e nei nuovi modelli di lavoro, ma la maggior parte è ancora alle prime fasi.

A livello globale, si riscontra una tendenza a concentrarsi sui dipendenti con lavoro da remoto rispetto ai deskless, cioè quelli senza un luogo di lavoro fisso, che costituiscono più della metà della forza lavoro globale. Le iniziative per i lavoratori senza scrivania sono in ritardo, con il 38% delle aziende che non implementa flessibilità o benefit differenziati e il 37% dei lavoratori deskless che rischia di lasciare il lavoro per mancanza di flessibilità. Il principale ostacolo alla flessibilità è l’impatto negativo sulla cultura aziendale per i dipendenti.

In Italia, ci sono differenze con i dati globali. L’Italia è avanti in apprendimento continuo, tecnologia e leadership generativa, ma indietro in relazioni con i clienti, valore per i dipendenti e leadership sociale. Le priorità italiane sono organizzazione del lavoro, apprendimento continuo e impatto sociale, mentre la ricerca di nuovi talenti è meno importante.

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Il lavoro sarà flessibile, deskless e smart
Il lavoro flessibile sta diventando sempre più popolare tra i dipendenti, che vogliono essere in grado di lavorare da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Questo modello offre ai lavoratori la possibilità di adattare il loro lavoro alle loro esigenze personali, aumentando così la soddisfazione sul lavoro e la qualità della vita. Le aziende, a loro volta, beneficiano di una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse umane e di una maggiore produttività dei dipendenti.

Con l’avvento della tecnologia mobile, il lavoro “deskless”, senza scrivania, sta diventando sempre più diffuso. Questo modello di lavoro dà ai dipendenti la chance di lavorare in movimento, utilizzando dispositivi mobili come tablet e smartphone. Ciò significa che gli impiegati possono essere più efficienti e produttivi, poiché possono operare ovunque e in qualsiasi momento.

Il lavoro smart implica l’utilizzo di tecnologie avanzate per automatizzare e semplificare i processi lavorativi. Questo include l’utilizzo di intelligenza artificiale, machine learning e analisi dei dati per migliorare l’efficienza e la produttività del lavoro.

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