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“Ferrari” per i piedi, le opere dell’artigiana veneziana Gabriele Gmeiner

“Qualità significa fare le cose bene quando nessuno ti sta guardando.” Henry Ford

C’è ancora spazio per l’artigianato “old style”, dove la qualità si coltiva con la sola sapienza delle mani, oppure è una specie in via di estinzione?
A Venezia troviamo una delle esperienze migliori di prodotti artigianali di lusso esposti dietro le sue vetrine d’altri tempi, in Campiello del Sol, dietro la Stazione Centrale di Venezia, nell’intrico di calli e campielli. La bottega artigiana di Gabriele Gmeiner è una piccola impresa al femminile, realizza scarpe su misura destinate a un pubblico facoltoso e di nicchia, che chiede calzature rigorosamente fatte a mano. Di origini austriache, Gabriele Gmeiner, ha aperto la bottega nel 2002, grazie ad un finanziamento a fondo perduto previsto dalla legge Bersani per i giovani imprenditori. Oggi produce dalle 35 alle 40 paia di scarpe all’anno, su commissione di clienti in prevalenza stranieri. I suo prodotti sono Ferrari in versione calzatura: il prezzo di un paio di scarpe finito, compresa la forma in legno e la scarpa di prova, va dai 2.700 euro più iva agli oltre 5 mila euro e per realizzalo ci vogliono 80 ore di lavoro. Nel laboratorio di Gabriele Gmeiner, che ha lavorato con John Lobb e Hermès, non c’è nulla di tecnologico. Ogni fase – dalla scelta delle pelli, alla realizzazione della tomaia, della suola e alle rifiniture – conta sul “fare a mano” e sull’aiuto di quei (pochi) apprendisti che desiderano investire in questo mestiere. La meta produttiva mensile di Gabriele Gmeiner è di 3/5 paia di calzature al mese.

Il lavoro non manca, nonostante la crisi, ma per resistere bisogna consegnare entro i tempi e il lavoro di due sole mani non basta – spiega Gabriele Gmeiner in una intervista pubblicata su Il Sole 24 Ore – Il mio capitale è la manodopera e i miei investimenti si concentrano solo sull’abilità di collaboratori formati, ma non posso usufruire delle stesse agevolazioni previste per chi acquista nuovi macchinari”. “Nei prossimi mesi conto sulla collaborazione di due artigiane, due donne che, mi auguro, lavoreranno con me a lungo.L’unico modo per far crescere questa attività è aumentare la produzione, e quindi il fatturato, garantendo una manifattura al cento per cento artigianale”.

A Venezia, città di grandi camminatori, l’artigianato della calzatura sembra essere una prerogativa femminile: Gabriele Gmeiner, con Daniela Ghezzo e Giovanna Zanella, è infatti una delle tre donne a realizzare scarpe su misura. Nonostante la crisi il prodotto di nicchia e personalizzato vive un momento fiorente. La cultura della qualità e l’interesse per il prodotto al dettaglio si stanno diffondendo anche grazie ai social media e a una comunicazione fotografica che, dal cibo all’abbigliamento, esalta la bellezza. “È il momento giusto per investire nell’artigianato – chiude Gmeiner – confidando nella riscossa del Made in Italy che, seppur in sofferenza, ha ancora tutti i mezzi per imporsi nel mondo”.

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